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Alimenti e mangimi. Dalla salmonella ai metalli: nel 2019 in Europa segnalate 4.000 allerte


I dati contenuti nell’ultimo rapporto del sistema di allerta Ue (Rasff). Il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è la Cina (376), seguito da Turchia (336) e Polonia (300). I prodotti di origine italiana risultati irregolari sono stati 146. IL RAPPORTO

30 GIU - Nel corso dell’anno 2019 le notifiche pervenute attraverso il RASFF sono state 4000, a fronte delle 3.622 segnalazioni del 2018 e rappresentano il picco più elevato raggiunto negli ultimi vent’anni. È quanto emerge dall’ultimo rapporto del sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (RASFF) che consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.
 
Il Paese membro che ha trasmesso alla Commissione Europea il maggior numero di segnalazioni nell’anno 2019 è la Germania con un totale di 525 notifiche; a seguire Regno Unito con 384 e Olanda e 374 notifiche.
 
L’Italia ha inviato 373 notifiche. I Paesi di origine degli alimenti/mangimi/MOCA oggetto del maggior numero di notifiche effettuate dall’Italia sono stati Spagna, Italia (prodotti nazionali destinati all’estero) e Cina.
 
La tipologia di prodotti alimentari/mangimi/MOCA più frequentemente oggetto delle notifiche effettuate dall’Italia attraverso il RASFF comprendono prodotti della pesca, frutta secca e semi e i materiali a contatto con gli alimenti.
I pericoli sanitari maggiormente riscontrati nelle notifiche attivate dall’Italia riguardano principalmente metalli pesanti e micotossine.
 
Per quanto riguarda i Paesi di origine dei prodotti che sono stati oggetto delle notifiche trasmesse dal RASFF, i prodotti di origine italiana risultati irregolari sono stati 146 (156 nel 2018). Il Paese che ha ricevuto il maggior numero di notifiche per prodotti non conformi è la Cina (376), seguito da Turchia (336) e Polonia (300).
 
Per quanto concerne le non conformità riscontrate nei prodotti di origine italiana si precisa che il maggior numero di notifiche ha riguardato i molluschi bivalvi (25), carne (escluso il pollame) (24) e cereali e derivati (20)
 
Il maggior numero di irregolarità è dovuto a contaminazioni microbiologiche (57), corpi estranei (20) ed allergeni non dichiarati in etichetta (18), come riportato in Figura 9. Tra i contaminanti microbiologici, il maggior numero di notifiche ha riguardato Escherichia coli, Listeria monocytogenes e Salmonelle
 
 
Delle 4000 notifiche pervenute:
- 3506 hanno riguardato l’alimentazione umana (3622 nel 2018)
- 322 l’alimentazione animale (313 nel 2018)
- 172 i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti - MOCA (138 nel 2018).
 
Tra le notifiche ricevute:
- 1478 si riferiscono a prodotti in importazione respinti ai confini (pari al 36,9%) e non distribuiti sul mercato europeo
- 1145 sono state notifiche di Allerta (pari al 28,6%) e hanno riguardato prodotti distribuiti sul mercato
- le restanti notifiche riguardano informazioni (852 informazioni per attenzione e 525 informazioni per follow up).

30 giugno 2020
© Riproduzione riservata

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