Covid e inquinamento. Annunciata una task force internazionale per verificare possibili correlazioni
Sono già in corso test indipendenti a Milano, Bergamo, Napoli, Madrid, Barcellona, Bruxelles, Londra e New York. Sima: “Siamo molto soddisfatti anche perché il nostro invito è stato accolto con entusiasmo da molti scienziati di ogni parte del mondo, disposti a verificare la nostra ipotesi di ricerca senza pregiudizi, in puro spirito di amore per la verità”
19 MAG - Dall’Europa agli USA, passando per l’Asia, l’Oceania e il Sud America: nasce RESCOP (Research Group on COVID-19 and Particulate matter), la Task Force internazionale di ricercatori che hanno accettato la proposta di SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale, con sedi internazionali a Bruxelles, Madrid e New York), offrendo la propria disponibilità a verificare la presenza del coronavirus sul particolato atmosferico delle città più colpite, mentre l’epidemia di COVID-19 è ancora in corso.
Oltre a Milano, Bergamo e Napoli, sono già in corso test indipendenti a Madrid, Barcellona, Bruxelles, Londra e New York. Una squadra di scienziati - informa una nota della SIMA - "proverà a seguire le tracce del coronavirus sul particolato di città, fino ad arrivare ad eseguire possibili prove di vitalità e virulenza da svolgersi in laboratori di virologia di massima sicurezza, condizione garantita dal centro di ricerca internazionale d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia delle Nazioni Unite (ICGEB) di Trieste, diretto da
Alessandro Marcello, e dal Centro di Biologia Molecolare Severo Ochoa di Madrid, guidato da
Antonio Alcami".
“Siamo soddisfatti perché con l’appello lanciato da SIMA – dopo la pubblicazione del primo ‘Position Paper’ sul possibile legame tra inquinamento-COVID-19 e l’annuncio del riscontro del genoma del nuovo coronavirus sul particolato atmosferico di Bergamo grazie alle analisi eseguite dal Prof.
Pallavicini e dal collega
Ruscio a Trieste - siamo evidentemente riusciti a stimolare le istituzioni ambientali e sanitarie nazionali a interessarsi al fenomeno. E siamo molto soddisfatti anche perché il nostro invito è stato accolto con entusiasmo da molti scienziati di ogni parte del mondo, disposti a verificare la nostra ipotesi di ricerca senza pregiudizi, in puro spirito di amore per la verità. Siamo di fronte a un esempio concreto di profonda comprensione di quella che è la mission etica della ricerca, sempre al servizio del bene comune e della salute delle persone”, sottolinea
Alessandro Miani, Presidente SIMA e docente di Prevenzione Ambientale presso l’Università degli Studi di Milano.
“A SIMA è affidato il coordinamento e la facilitazione dei contatti tra i diversi Istituti, Laboratori e Università che aderiscono al gruppo di ricerca, che si caratterizza per l’interdisciplinarietà e include clinici, epidemiologi, infettivologi, virologi, genetisti, chimici dell’ambiente, biochimici, tossicologi, ingegneri ambientali, modellisti e statistici”, aggiunge
Prisco Piscitelli, Vicepresidente SIMA.
Sul tema è di pochi giorni fa anche l'annuncio dell’Istituto Superiore di Sanità dell'avvio di uno studio epidemiologico a livello nazionale per valutare se e in che misura i livelli di inquinamento atmosferico siano associati agli effetti sanitari dell’epidemia Covid. Questo studio sarà svolto insieme all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA).
19 maggio 2020
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