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Dall’Ospedale di comunità alle Case della salute. Esperienze regionali a confronto


Se ne occupa un volume appena pubblicato, "Ospedali di Comunità, Case della Salute e Cure Primarie: esperienze regionali e confronti", a cura di Giorgio Banchieri, Francesco Colavita e Giuseppe Massaro, che raccoglie contributi di ricercatori e manager del panorama sanitario nazionale. Obiettivo, quello di far emergere come ogni Sistema Regionale abbia programmato e organizzato, negli ultimi anni, le strutture intermedie secondo proprie esigenze interne

28 OTT - È stato editato di recente “Ospedali di Comunità, Case della Salute e Cure Primarie: esperienze regionali e confronti”, volume edito con il patrocinio di Federsanità ANCI, DiSSE Univ. “Sapienza”, ASIQUAS e ASReM.
 
Il libro, a cura di Giorgio Banchieri, Francesco Colavita e Giuseppe Massaro, raccoglie contributi di autorevoli ricercatori e manager del panorama sanitario nazionale, ed ha l’obiettivo di far emerge come, per rispondere alla logica di deospedalizzazione dell’assistenza a favore di una sanità di prossimità, ogni Sistema Regionale abbia programmato e organizzato, negli ultimi anni, le strutture intermedie secondo proprie esigenze interne.
 
Il quadro che si delinea dalle pagine del libro è quindi quello di una situazione regionale a “macchia di leopardo”, con contenitori che, seppur abbiano nomi simili, hanno dei contenuti spesso diversi. Un complesso di grandi patrimoni di conoscenze, competenze (cliniche e manageriali) e strutture, che tuttavia pare essere troppo frammentato, un campo di attività complesso in cui confluiscono diversi driver di cambiamento della sanità nel nostro Paese (invecchiamento progressivo della popolazione con conseguente sviluppo delle cronicità e multi cronicità; sviluppo delle “fragilità” economiche, sociali, ambientali, psichiche; sviluppo di nuove medicine basate su day service, day hospital e day surgery con necessità decrescente di posti letto ospedalieri “tradizionali”; offerta di strutture semiresidenziali e residenziali specializzate come alternativa a ricoveri ospedalieri impropri e inappropriati etc..).Frammentarietà che ha cercato di ricomporre il lavoro del Tavolo Interregionale Re. Se. T., Reti di Servizi Territoriali presso AGENAS nel lavoro svolto dal 2017 al 2019.
 
Nel libro, oltre agli apporti dei curatori sono presenti i contributi di: Francesco Di Stanislao, Tiziana Frittelli, Maria Donata Bellentani, Marinella D’Innocenzo, Isabella Mastrobuono, Laura Franceschetti, Gennaro Sosto, Franco Pesaresi, Stefano Ricci, Antonio Lucchetti, Veronica Sabatini, Lolita Gallo, Paola Sabatini, Gabriella Ruzzi e Raffaele Malatesta.  Tutti gli interventi presentati sono inquadrabili all’interno della categoria degli “interventi complessi” la cui valutazione è particolarmente complicata a causa di problemi di sviluppo, identificazione, documentazione e riproduzione dell'intervento[1]
 
Gli interventi complessi sono quelli che includono diversi componenti, tra i quali è spesso problematico individuare la componente attiva. Nella sperimentazione di interventi organizzativi si può individuare con precisione la componente essenziale? E che tipo di sperimentazione occorre fare? Nel campo di evidenze degli interventi organizzativi un punto di riferimento importante è il sito EPOC (Effective Practice and Organisation of Care)[2] della Cochrane Review Group (CRG). Il CRG- EPOC effettua revisioni sistematiche di interventi educativi, comportamentali, finanziari, normativi e organizzativi volti a migliorare la pratica professionale sanitaria e l'organizzazione dei servizi di assistenza sanitaria. Sono due gli elementi che emergono nella lettura dell’insieme delle revisioni: a) quello dello scarso numero di revisioni a disposizione (154 a fronte delle migliaia di revisioni sui farmaci e delle tecnologie); b) quello relativo alla percentuale delle revisioni sistematiche con evidenze non sufficienti che rappresenta il 62% di quelle esaminate. Solo 58 revisioni hanno evidenze sufficienti di cui 54 (il 93%) con evidenze positive.
 
La Cochrane Library [3], che raccoglie evidenze sui farmaci e tecnologie,  a confronto contiene: 7.961 Cochrane Reviews, 2.426 Cochrane Protocols, 1.521.594 Trials. A fronte di questa marcata dicotomia tra le possibilità di un aggiornamento continuo delle conoscenze in campo clinico/professionale - fondato sui risultati di migliaia di sperimentazioni finanziate da industrie ad alto contenuto tecnologico- e le conoscenze in campo organizzativo che sono spesso relegate all’esperienza che giorno per giorno ognuno di noi vive nella propria realtà, un contributo può esser fornito dai contenuti di questo volume.  
 
Il volume raccoglie infatti contributi raggruppabili in quattro macro aree: i modelli concettuali di riferimento (Integrazione, Chronic Care Model, ecc); le esperienze regionali sulle diverse tipologie di cure intermedie; gli strumenti di integrazione: reti e percorsi assistenziali(PDTA) e le metodologie e strumenti di valutazione e monitoraggio[4].  
 
Il libro, dichiarano gli autori, vuole essere un contributo al dibattito sul tema dell’integrazione dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali e vuole fornire una lettura comparata delle esperienze in essere nei SSR. La medicina territoriale è il fulcro del cambiamento organizzativo in sanità ed è al centro del tema della sostenibilità degli stessi SSR. I nuovi modelli di medicina territoriale, di medina proattiva, di medicina di prossimità sono tutti interni al tema dell’integrazione come multi professionalità, multi disciplinarietà, multi setting e multi level. In questo ambito e in questo approccio si gioca la costruzione della sanità del futuro.
 

 
[1]M. CampbellR Fitzpatrick  A Haines, AL Kinmonth, P Sandercock, D Spiegelhalter, P Tyrer: Framework for design and evaluation of complex interventions to improve health :BMJ. 2000 Sep 16; 321(7262): 694–696.
 
[2]Effective Practice and Organisation of Care  https://epoc.cochrane.org/about-us,
 
[3]https://www.cochranelibrary.com/  al 4 aprile 2019
 
[4]Francesco Di Stanislao, Introduzione al libro “Ospedali di Comunità e Case della Salute: esperienze regionali e confronti”, Edizioni Jollié, 2019.

28 ottobre 2019
© Riproduzione riservata

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