Cittadinanzattiva: “Eliminare il superticket. Drena risorse verso il privato. A breve raccolta firme”
L’associazione ricorda i recenti dati della Corte dei conti dove risulta che nel 2015 i cittadini hanno pagato 2.857 milioni di euro. “Il superticket è una tassa sulla salute, va eliminato per garantire l’accesso a tutti i cittadini e evitare di drenare risorse verso il privato”.
20 APR - “Un cittadino su quattro, fra gli oltre 26mila che si sono rivolti al Tribunale per i diritti del malato nel 2015, lamenta difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie per liste di attesa (oltre il 58%) e per ticket (31%). In particolare sono i residenti in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Sicilia, P.A. Trento e Bolzano e Veneto, a lamentarsi di attendere troppo per visite ed esami”.
Così in una nota Cittadinanzattiva in riferimento ai recenti dati della Corte dei conti sui ticket 2015 dove è risultato che gli italiani hanno pagato 2.857,4 milioni di euro di ticket sanitari tra compartecipazione alla spesa farmaceutica, specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e altre prestazioni.
“Per motivi economici, liste di attesa e ticket – ricorda Cittadinanzattiva - rinunciano alle cure il 7,2% dei residenti: il 5,1%, ovvero circa 2,7 milioni di persone, lo ha fatto per motivi economici, la seconda causa sono le liste d’attesa. Nelle Regioni del Sud si riscontra la maggior quota di rinunce (11,2%); al Centro il 7,4% dei residenti e al Nord il 4,1%”.
“E’ evidente che ai cittadini si chieda di sopperire di tasca propria al costante definanziamento del SSN e dei sistemi regionali e che ritroviamo anche nel Def 2016”, ha commentato
Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. “Il superticket è una tassa sulla salute. E’ necessario intervenire con urgenza per eliminarlo, e per questo dal prossimo mese di maggio daremo vita ad una raccolta di firme in tutta Italia per chiederne l’abolizione”.
20 aprile 2016
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