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Farmaci. Indagine UE. Gli addetti bocciano ticket elevati, sconti e le troppe negoziazioni sui prezzi. Sì a regole chiare e a nuove politiche su innovativi e generici

di Luciano Fassari

Secondo il Rapporto ‘Policy mix for the reimbursement of medicines’, che ha raccolto le opinioni degli stakeholders del settore, una combinazione di politiche 'ideale' non include ticket elevati, sconti Ssn e gare e negoziazioni sul prezzo d’acquisto. Le ricette? Regole chiare e trasparenti coadiuvate da decisioni documentate e prese in tempi brevi e un mix di politiche che leghi innovativi e generici. IL RAPPORTO

13 MAR - Quali sono le migliori politiche sul farmaco da mettere in atto per non farci travolgere dalla crescente domanda di salute e dal problema della sostenibilità economica? Questo il focus centrale dello studio “Policy mix for the reimbursement of medicines”, elaborato dall’istituto di ricerche austriaco Gesundheit Österreich Forschungs in collaborazione con la svedese Sogeti e finanziato dal Piano sanitario europeo 2008-2013.
 
La ricerca, durata un anno e terminata a gennaio 2014, ha voluto indagare su come i vari stakeholders (consumatori, pazienti, servizi sanitari pubblici, agenzie regolatorie, industrie, medici e farmacisti) giudicano le varie opzioni di policy in atto nel settore dagli stati Ue. Un sondaggio-ricerca ampio che come specifica il rapporto “vuole indagare su quali mix di politiche possono equilibrare le esigenze di bilancio con quelle di cura”.
 
“Gli Stati membri dell'UE – si legge nel documento - hanno lottato per affrontare la sfida di conciliare diversi e parzialmente contrastanti obiettivi di salute e di tutela legati al rimborso dei medicinali: tempestiva per l'accesso dei pazienti, equità, contenimento dei costi e finanziamento sostenibile senza dimenticare alcune concessioni (economiche) per l’innovazione” elargite all’industria farmaceutica.
 
In ogni caso, secondo lo studio “tutti gli Stati membri dell'UE hanno sviluppato il loro pricing farmaceutico nazionale e un quadro di politica di rimborso. Esistono pratiche simili di rimborso che sono applicate in diversi Stati UE, ma poiché la maggior parte di queste politiche possono essere progettate ed elaborate in modo diverso, ogni paese attua le politiche a modo suo”. Ed è appunto anche la sfida dell’integrazione delle policy quella su cui tende il futuro dell’Unione. E proprio in quest’ottica il Report ha voluto raccogliere e analizzare le opinioni di tutti gli attori. Indagine da cui è scaturito come in linea di principio le politiche devono avere tre capisaldi: accesso equo ai farmaci, sostenibilità economica a lungo termine e accesso tempestivo ai medicinali.
 
Ma non è finita qui, entro questa cornice altri obiettivi sono quelli del contenimento dei costi e della cosiddetta ‘ricompensa’ per l'innovazione. Molto importante la valutazione che gli stakeholder danno delle pratiche di rimborso che devono avere un processo con regole chiare e trasparenti, con decisioni documentate e riproducibili e prese in tempi ragionevoli, che permettano l'approfondimento delle questioni tecniche.
 
Secondo la valutazione delle parti interessate, il miglior approccio basato sulla pratica per il rimborsodovrebbe essere un mix e dovrebbe includere sia le misure relative ai nuovi farmaci, compresi i farmaci ad alto costo, sia sui farmaci generici. Delle tre politiche sul generico elencate nel sondaggio, la migliore è quella basata sulla sostituzione generica rispetto a quelle basate sul prezzo di riferimento e sulla prescrizione.
Ma se questi sono gli aspetti da valorizzare le policy su cui gli i soggetti intervistati sono scettici su politiche con ticket elevati, sconti Ssn, negoziazione dei prezzi e gare su prezzo d’acquisto.
 
Luciano Fassari

13 marzo 2014
© Riproduzione riservata


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