La pausa estiva è ormai alle spalle e già si guarda all’autunno e alle prossime sfide. Per la sanità come per tutti il faro sarà la Legge di Bilancio sui cui è già è partito il confronto tra il Ministro della Salute, Orazio Schillaci e quello dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Si partirà da un miliardo in più stanziato nella scorsa Manovra ma è evidente che dopo le polemiche sull’ultimo Dl Liste d’attesa (povero di risorse) da Lungotevere Ripa si cercherà di strappare qualcosa in più soprattutto per il personale sanitario. Il momento per le finanze pubbliche, com’è noto, è però delicato e in questa fase è ancora prematuro valutare eventuali spazi (i medici chiedono 10 miliardi) anche se Schillaci ha già chiarito che è pronto a chiedere nuovi fondi per rispondere al pressing delle Regioni, delle opposizioni, degli stakeholder e più in generale di tutto il settore.
Ma se la Manovra sarà come ogni anno la madre di tutte le leggi ci sono molte questioni da risolvere. In prima battuta ci sarà da completare il Decreto Liste d’attesa che prevede numerosi decreti attuativi per far entrare le misure a pieno regime. Qui la sfida è complicata perché è nota la lentezza con cui vengono definiti i provvedimenti attuativi e anche perché il decreto richiede parecchie misure di natura tecnica per renderlo effettivo.
E ne è esempio una questione, finita però nel dimenticatoio nell’ultimo periodo, ovvero quella del Dm Tariffe per l’entrata in vigore dei Lea del 2017. Una partita ostica perché quando si toccano i tariffari si finisce sempre per scontentare qualcuno, ma a fine anno scade la proroga e farne un’ulteriore non sarebbe proprio un bel segnale, anche perché il Mef dopo l’arrabbiatura di primavera è intenzionato a bloccare i fondi annuali alle Regioni per l’entrata in vigore dei Lea (che per anni sono stati usati per altro). Punto interrogativo anche il payback dei dispositivi medici che la Consulta ha dichiarato legittimo (per gli anni 2015-2018) ma che ora potrebbe prevedere ulteriori esborsi per le aziende per gli anni dal 2019 in poi.
Sullo sfondo poi c’è sempre la partita del Pnrr su cui però i dati sull’attuazione sono sempre più avvolti da una nebulosa, al momento in sanità sono state spese il 10% delle risorse stanziate anche se i progetti sono quasi tutti partiti. È chiaro però che ormai mancano poco più di due anni allo scadere dei termini e quindi la realizzazione del Piano diventa sempre più impellente. Nello specifico poi si dovrà capire come inserire i medici di famiglia nelle nuove Case della Comunità, una sfida che pare impossibile a prescindere da come la si pensi sulla questione.
In tema di personale in autunno dovrebbero entrare nel vivo le trattative per i rinnovi contrattuali (per ora è partito il comparto) anche se dalle prime schermaglie i sindacati chiedono più risorse rispetto a quelle stanziate nell’ultima manovra. E infatti sia i medici che gli infermieri hanno annunciato possibili scioperi in autunno. Situazione poi che si è aggravata in piena estate con numerosi casi di aggressione di cui sono stati vittime i professionisti sanitari.
Molto ostica anche la partita sul pharma. L’Aifa ora è a pieno regime e dunque è lecito attendersi provvedimenti concreti per velocizzare i tempi di accesso ai farmaci e poi molto attesa sarà la nuova infornata di medicinali che dall’ospedale passeranno al territorio su cui però le Regioni hanno parecchi dubbi. E in questo senso molta attesa c’è anche sull’ampliamento dei servizi offerti dalle farmacie. Ci sarà poi da vedere come si evolverà l’epidemia da Mpox su cui l’Oms ha dichiarato l’emergenza sanitaria internazionale. Al momento l’Italia pare al riparo ma la vigilanza dovrà essere massima. Così come non potrà essere abbassata la guardia sul Covid. In agosto la diffusione del virus si è fermata ma la stagione fredda ha sempre riservato spiacevoli sorprese.
C’è poi curiosità per il nuovo Piano sanitario nazionale annunciato dal Ministero della Salute così come i provvedimenti sulla sanità integrativa su cui sta lavorando il Senato e la riforma dell'accesso a Medicina.
Luciano Fassari