Le oltre 10 vittime da infortuni sul lavoro dall’inizio del 2023 dovrebbero essere un convincente campanello d’allarme per accelerare le procedure per un definitivo decollo dell’Accordo, ai sensi degli articoli 2, comma 1, lettera b) e 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sulle “Indicazioni operative per le attività di controllo e vigilanza ai sensi dell’art.13 del decreto legislativo 81/2008, come modificato dal decreto legge 21 ottobre 2021, n.146, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2021, n.215, recante le Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, le cui azioni mirano alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
Nel documento che mira a rafforzare il coordinamento tra le istituzioni chiamate alla vigilanza e alla prevenzione sul lavoro, sono chiarite le tipologie degli interventi di controllo nelle attività lavorative:
a) vigilanza integrata: la vigilanza realizzata contestualmente nella medesima azienda dal personale dall'ASL per gli aspetti di salute e sicurezza e dal personale ispettivo dell'INL per gli aspetti giuslavoristici;
“In aggiunta a tutto questo - ha precisato Susanna Cantoni, presidente della Consulta Interassociativa Italiana della Prevenzione, CIIP - si auspica anche che venga avviato il percorso formativo da parte del Ministero della Salute, previsto nel medesimo Documento, che tenga conto, tra l’altro, di protocolli e linee guida nazionali e regionali. Accanto alla formazione ci sarà un’attività di monitoraggio, sicuramente utile per eventuali modifiche o integrazioni sui vari aspetti. I provvedimenti finora adottati a livello istituzionale hanno rimpolpato gli organici solo dell’INAIL. I Servizi di prevenzione delle ASL, che svolgono da decenni attività di prevenzione e vigilanza, si sono sempre più assottigliati (nel 2008, 5.060 operatori, nel 2019, 2.248 operatori) e oggi sono ridotti allo stremo”.
“Oltre a rilanciare attraverso il predetto coordinamento le attività di vigilanza e controllo occorre non sottovalutare la prevenzione e la cultura della sicurezza su tutti i fronti, definendo con chiarezza compiti e responsabilità di tutti gli attori, istituzionali e non”, ha precisato la Cantoni.
Per raggiungere rapidi risultati è bene misurare con attenzione il doveroso adempimento, per garantire interventi mirati ed efficaci. Soprattutto, è necessario che gli imprenditori per primi svoltino pagina, e considerino davvero la sicurezza e la salute dei lavoratori un bene da difendere, tanto quanto la qualità della produzione, e non qualcosa di cui doversi purtroppo occupare solo per evitare problemi e sanzioni.
“E’ necessaria una migliore qualificazione delle imprese e la formazione dei datori di lavoro, oggi finalmente prevista - ha aggiunto la presidente della CIIP - ma ancora tutta da realizzare dalla L. 215/21. Su questo argomento, e più in generale sulla formazione di tutte le figure aziendali impegnate nella prevenzione, CIIP ha da tempo formulato e pubblicizzato alcune proposte.”
Occorrono investimenti e interventi di risorse e culturali; utili incentivi, per le imprese, facilmente accessibili, controllandone l’utilizzo (rottamazione di attrezzature obsolete, meccanizzazione di operazioni rischiose, formazione, ….), ma anche misure più generali che possano incidere sui modelli di organizzazione delle imprese: ad esempio, le misure di sostegno alle imprese, e così pure le misure atte ad incentivare le ristrutturazioni con risparmio energetico, dovrebbero prevedere indicazioni e investimenti per la sicurezza del lavoro e disincentivare la nascita di imprese sprovviste di qualificazione professionale.
Ciò è particolarmente importante in questo periodo di maggiori investimenti e risorse in attuazione del PNRR. Anche il sistema degli appalti e dei subappalti deve prevedere misure che premino la sicurezza e la regolarità dei rapporti di lavoro, sia negli appalti pubblici che in quelli privati.
“I dati Inail del 2022 attestano un aumento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Resta quindi prioritario adottare iniziative più incisive - ha messo in evidenza Walter Rizzetto Presidente Commissione Lavoro della Camera dei Deputati - soprattutto in termini di prevenzione, per garantire salute e sicurezza sul lavoro. In questo senso credo fortemente nella necessità di diffondere la cultura della legalità per l’instaurazione di rapporti di lavoro regolari e sicuri. Ed è per questo che mi sono impegnato per una celere calendarizzazione della proposta di legge a mia prima firma per l’Introduzione dell’insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché solo la conoscenza dei propri diritti e delle basi ordinamentali che li regolano consente di difenderli.”
Domenico Della Porta
Presidente Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali, OSMOA – Università degli Studi Salerno