L’epidemia rallenta. Torna infatti a scendere l’incidenza settimanale che tocca i 977 casi per 100 mila abitanti rispetto ai 1.158 della precedente rilevazione. Scende anche l’indice Rt a 1,23 rispetto all’1,34 della scorsa rilevazione. Per quanto riguarda l’occupazione dei letti sono invece in aumento le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 4,1% rispetto al 3,9% di sette giorni fa. Salgono anche i pazienti in Area non critica che si attestano al 17,1% rispetto al 15,8% della scorsa settimana. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale Covid curato dall’Iss.
Una crescita costante dei ricoveri che non si placa ancora anche se negli ultimi giorni qualche timido segnale è arrivato. Sta di fatto che in area non critica sono superiori alla soglia del 15% in 16 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio Liguria, Marche, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta). Disagi più marcati in Umbria dove i letti sono occupati al 42,4% da pazienti Covid, in Calabria al 32,9% e in Basilicata al 30,1%.
Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia
Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 977 ogni 100.000 abitanti (15/07/2022 -21/07/2022) vs 1158 ogni 100.000 abitanti (08/07/2022 -14/07/2022).
Nel periodo 29 giugno – 12 luglio 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,23 (range 1,16-1,33), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, ma oltre la soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e a cavallo della soglia epidemica: Rt=1 (0,98-1,02) al 12/07/2022 vs Rt=1,15 (1,12-1,17) al 05/07/2022.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 luglio) vs il 3,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 14 luglio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 luglio) vs 15,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 14 luglio).
Tre Regioni/PA sono classificate a rischio basso. Quattordici Regioni/PPAA sono classificate a rischio moderato ai sensi del DM del 30 aprile 2020 (cinque di queste ad alta probabilità di progressione), mentre 3 Regioni/PPAA sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’ISS.
Dodici Regioni/PPAA riportano almeno una allerta di resilienza. Quattro Regioni/PPAA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40,5% vs 39%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 50%).