Asp di Siena e CARD alleati per il progresso dell’assistenza residenziale in epoca post Covid-19
di U. Izzo, G. Volpe
Nella “Carta di Siena 2021 per il progresso della residenzialità” sono indicati dieci punti-obiettivo di possibile fattibilità e otto indicatori di facile memorizzazione per attuare ogni giorno buone pratiche.
28 MAR - È stata pubblicata su Sistema Salute la
“Carta di Siena 2021 per il progresso della residenzialità” iniziativa voluta da
Asp Siena,
CARD Italia,
CARD Toscana per rafforzare la sensibilità e l’attenzione del pubblico, degli operatori e delle Istituzioni a realizzare una migliore assistenza residenziale innovativa ed immediatamente fattibile.
Lo scopo del documento è offrire un’occasione per ripensare in questa fase post-epidemica come avviarsi definitivamente verso scenari culturali ed operativi in grado di superare i problemi che tanto hanno pesato sulle persone ospitate nelle residenza, che hanno pagato il prezzo più alto nell’epidemia Covid-19. L’intento è di congiungere il cambiamento culturale a quello operativo. Un documento sintetico, di facile consultazione e memorizzazione di cui qui si vuole dare sintetica notizia.
La Asp di Siena, Istituzione di grande tradizione e da sempre protesa al miglioramento, fortemente presente nella Comunità locale, ha trovato nella Presidenza e Centro Studi della CARD, così come in autorevoli rappresentanti delle Alte Direzioni delle Aziende Sanitarie toscane, interlocutori attenti e disponibili a confrontarsi per mettere a fuoco alcuni punti fondamentali per il progresso dell’assistenza residenziale prestata quotidianamente. Senza la pretesa di essere singolarmente originali, questi trovano valore proprio nella loro visione unitaria, nell’approccio coordinato, a favore di questa popolazione anziana particolarmente fragile, tristemente protagonista delle vicende Covid-19.
Per CARD, il valore dell’iniziativa e del documento consiste innanzitutto nel metodo, ovvero, come è proprio dello spirito di CARD, nello sforzo di connettere e congiungere protagonisti diversi degli interventi di cura ed assistenza; nel cercare ogni occasione di rafforzamento dell’integrazione interistituzionale e multiprofessionale per raggiungere traguardi più ambiziosi nelle buone pratiche, in questo caso di assistenza residenziale.
La “Carta di Siena” è nata quindi in uno spirito di alleanze positive di servizio, tappa per offrire maggiore qualità di vita e benessere nel breve termine, per dare slancio e motivazione agli operatori e decisori, per essere propositivi in momenti in cui si potrebbe scivolare verso la rassegnazione. Certamente uno scopo è anche di cercare di rendere visibile l’impegno della ASP e delle Asl ad essere interpreti vicini agli importanti bisogni della Comunità locale.
Il documento, sintesi della giornata seminariale tenutasi a Siena il 13 novembre 2021, è frutto del lavoro congiunto degli organizzatori e relatori:
Ulderico Izzo (ASP),
Gennaro Volpe (CARD),
Paolo Da Col (CARD Centro Studi, che ha curato la proposta e stesura definitiva del testo originale ed anche questa nota),
Massimo De Fino (CARD Basilicata),
Simona Dei (AUSL Toscana Sud Est),
Alfredo Notargiacomo (CARD Umbria),
Luigi Rossi (CARD Toscana),
Marco Picciolini (SDS Senese),
Lorenzo Baragatti (Ausl Toscana Sud Est),
Alessandro Campani (Ausl Toscana Nord Ovest).
Dalle loro riflessioni e ragionamenti sono sorti i dieci punti, approvati al termine della giornata anche da tutti i partecipanti all’evento, che muovono dall’accento sul valore della dignità e libertà delle persone ospitate, sempre primi punti di riferimento.
Otto indicatori di qualità. Nel rimandare al documento per una lettura completa, qui ci sembra di particolare interesse soffermarci sull’ottavo punto, in cui sono illustrati otto rilevanti indicatori di qualità, che indicano un obiettivo ed un metodo per transitare verso una residenzialità all’altezza dei bisogni delle persone ospitate. Iniziano tutti con la lettera “C” e formano un ottetto che, quando attuato, potrà assicurare un sicuro e fattibile progresso. Le otto “parole segnanti” sono: Casa, Cure, Contenzione, Continenza, Cognitività, Cadute, Cibo, Costi.
Sono facilmente intuibili i riferimenti di buone pratiche per ciascuna di esse. Il ritorno a casa ovvero una permanenza in residenza come a casa rappresenta il primo obiettivo e guida per ogni ospite e per il suo PAI, sia se si tratti di degenza temporanea sia definitiva, per ispirarsi ad un’assistenza simil-domiciliare/domestica, quindi mai rigidamente istituzionalizzante (per abbandonare il paradigma di un’assistenza simil-ospedaliera) che è potenzialmente portatrice di privazione di libertà e dignità, oltre che di qualità di vita.
Da questo primo punto discendono logicamente gli altri indicatori-obiettivo. Le buone cure, poste al secondo posto, si realizzano seguendo il paradigma del care multidimensionale, dando ancora maggiore spazio e tempo alla valenza riabilitativo-inclusiva delle azioni di cura, che deve costituire il “faro” su cui orientarsi, sempre. Sono pratiche quindi improntate ad un approccio domestico, al prudente e saggio uso delle politerapie, l’accurata somministrazione dei farmaci, l’attento (mai overuse) degli psicofarmaci (mai contentivi) e degli antidolorifici (mai underuse, per “una residenza senza dolore”). Le buone cure riguardano la prevenzione e cura delle lesioni da pressione, delle infezioni. È fatta ovviamente menzione ai problemi legati al Covid 19, includendo nelle buone pratiche sia la vaccinazione sia i corretti trattamenti per i pazienti contagiati, trattenuti o meno nella struttura.
“Contenzione-zero”, la terza “C”, deve diventare una regola senza eccezione, requisito-indicatore essenziale di rispetto dei diritti costituzionali della persona ospitata in ogni residenza. Il quarto indicatore si riferisce alla continenza, e lo scopo è porsi sempre l’obiettivo del suo recupero o conservazione, per ogni ospite.
Segue poi la “C” di cognitività: dato che nelle residenze ormai è prevalente la presenza di persone con deficit cognitivo, è necessario che tutta la struttura, nella sua parte edilizia ed organizzativa-assistenziale, sia predisposta per impedire o arrestare il decadimento cognitivo, per curare in modo appropriato gli svantaggiati che ne soffrono, evitando ogni forma di contenzione, anche farmacologica (i farmaci devono essere modulatori, non costrittori). La voce successiva riguarda un tipo di evento molto frequente e sempre temibile: la caduta. Come per la cognitività, è obiettivo di qualità (di vita) un’adeguata disposizione degli ambienti, corrette procedure di assistenza, la continua sensibilizzazione e formazione del personale, fattori che possono ridurre, se non del tutto evitare, eventi che sempre sono grandemente lesivi per la persona anziana, anche quando privi di esiti visibili (la paura di cadere impedisce una vita “normale”).
Troviamo poi la “C” di cibo, ad indicare che la buona qualità dei cibi ed una corretta alimentazione-idratazione, con giusto spazio (e tempo) al gusto ed al piacere della tavola, al valore del momento conviviale e relazionale, rappresentano un prezioso aiuto per il recupero o il mantenimento di una buona condizione psico-fisica. La costante e continua prevenzione della malnutrizione è obbligatoria.
Infine, solo apparentemente ultimo obiettivo, è tempo di offrire un’assistenza residenziale che sia sempre di alta qualità, priva di tendenze verso un servizio “low-cost”, e contemporaneamente sia di costi sostenibili per persone e famiglie, e quindi con giusta contribuzione pubblica, richiesta per evitare impoverimenti e, soprattutto, per corrispondere concretamente a questo Lea, diritto esigibile per i cittadini-ospiti. “La buona assistenza – è affermato esplicitamente nella Carta – è per tutti, non è solamente per chi può pagarla”.
La “Carta di Siena” si conclude con l’affermazione che il processo di miglioramento deve essere svolto in modo corale dal quintetto di attori sulla scena: l’ospite, il familiare, il proprietario-gestore, le Istituzioni pubbliche, gli operatori. Questo è perfettamente in sintonia con quanto trasmesso da CARD in ogni occasione: le buone cure, la buona assistenza, le buone pratiche richiedono sempre interventi ad alta integrazione, con convergenza e condivisione multilaterale di obiettivi e metodi, con leale valutazione costante, collegiale degli esiti. Per tali scopi CARD insiste sul ruolo e funzione del Distretto, organizzazione necessaria che diventa testimone, motore, catalizzatore del cambiamento verso nuovi climi culturali e nuovi scenari organizzativi.
Ulderico Izzo
Direttore Generale Asp Siena
Gennaro Volpe
Presidente CARD
28 marzo 2022
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Studi e Analisi