Il peso delle morti prevenibili
19 SET - La parte forse più tragica del Progress report 2013 sulla mortalità infantile, è quella che riguarda le cause per cui avviene il maggior numero di decessi entro i primi cinque anni di età. I dati sono tragici perché buona parte di queste cause è considerata largamente prevenibile. Si tratta dei 6,6 milioni di decessi infantili nel 2012 avvenuti a seguito di polmoniti, diarrea o malaria, circa il 44% del totale.
In particolare, polmonite e diarrea rimangono le principali cause di morte infantile sotto i cinque anni, uccidendo quasi 5000 bambini ogni giorno. Si tratta di malattie che fanno vittime soprattutto tra i più poveri, e la distribuzione delle morti dovute ad esse è altamente concentrata: circa tre quarti dei decessi totali per polmonite e diarrea avvengono in sole 15 nazioni.
Allo stesso modo, anche la malaria rimane una causa di morte infantile piuttosto importante, con 1200 decessi in bambini sotto i 5 anni ogni giorno. Anche questa malattia rimane concentrata a livello geografico, soprattutto nell'Africa Subsahariana, dove rappresenta la causa del 14% del totale dei decessi infantili.
Proprio per questo, ridurre la mortalità infantile vuol dire agire con maggiore urgenza proprio su questa alta percentuale di malattie prevenibili in Africa e Asia, visto che il quattro quinti dei decessi al di sotto dei cinque anni di età avviene proprio in queste regioni. A maggior ragione visto che entro la metà di questo secolo l'Africa Subsahariana sarà la regione che avrà la più grande popolazione di bambini con meno di cinque anni nel mondo: il 37% di tutti i piccoli cittadini del mondo si troverà proprio lì, e il 40% dei bambini nati vivi saranno africani. E questa è anche la regione che ha visto il minor progresso nella riduzione della mortalità infantile, ad oggi.
19 settembre 2013
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