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Tumori e malattie del sistema circolatorio. Lepatologie più frequentemente trattate in ospedale   


23 GEN - L’ospedalizzazione è di fondamentale rilevanza nella cura della salute, in quanto preposta al trattamento delle malattie gravi; questa tipologia di assistenza assorbe la quota più consistente della spesa sanitaria pubblica totale. I tumori e le malattie del sistema circolatorio sono le patologie per cui è più frequente il ricorso all’ospedale e anche quelle per cui è più elevata la mortalità. I ricoveri in regime ordinario (con pernottamento) per queste diagnosi sono diminuiti nel tempo. La diminuzione negli ultimi dieci anni è stata più evidente per le malattie del sistema circolatorio (-17,9 per cento tra 2001 e 2010) che per i tumori (-12,8 per cento). Ciò dipende dalla tendenza a trattare queste patologie in contesti assistenziali diversi (day hospital o ambulatori), oltre che da un possibile miglioramento del quadro nosologico. Nel 2010, in Italia si sono registrate 1.231 dimissioni ogni 100 mila residenti per i tumori e 2.212 per le malattie del sistema circolatorio. I tassi di dimissione ospedaliera degli uomini per i tumori sono leggermente più elevati di quelli delle donne; il divario tra i sessi è più accentuato nel caso delle malattie del sistema circolatorio: i tassi maschili sono 1,36 volte più elevati di quelli femminili.

L’Italia conferma la propria posizione a metà della graduatoria Ue (quattordicesima posizione) per quanto riguarda i ricoveri ordinari per malattie del sistema circolatorio e ancora più in basso (diciassettesima posizione) per i ricoveri per tumori. La situazione dei singoli paesi è influenzata sia dalla diffusione nella popolazione di queste malattie, sia dall’organizzazione dei servizi sanitari, quindi dalle strutture che si fanno carico del trattamento dei pazienti, che non sono necessariamente quelle ospedaliere con ricovero ordinario. Per i tumori, i tassi di dimissione ospedaliera più bassi si sono registrati a Cipro (519 ricoveri ogni centomila residenti); seguono Malta (701), Irlanda (827) e Regno Unito (924). All’estremo opposto si trovano l’Austria, con un tasso pari a 2.947, la Germania (2.444) e l’Ungheria (2.334). Per le malattie del sistema circolatorio i valori oscillano da un minimo di 870 ricoveri ogni centomila residenti a Cipro a un massimo di 4.283 in Lituania.

Nel 2010, l’ospedalizzazione per tumori e per malattie del sistema circolatorio presenta una scarsa variabilità regionale. I tassi di dimissione ospedaliera per tumori sono mediamente più elevati al Centro e in particolare nel Lazio e nelle Marche (1.367 dimissioni ogni centomila residenti). Segue il Nord-est, con tassi più elevati in Emilia-Romagna (1.413) e in Friuli-Venezia Giulia (1.410). Le differenze tra uomini e donne mostrano un contenuto ma costante svantaggio maschile (con un’unica eccezione nel Lazio). Tale svantaggio risulterebbe più accentuato qualora l’indicatore venisse depurato dalla diversa struttura per età tra uomini e donne. I tassi di dimissione ospedaliera per malattie del sistema circolatorio sono mediamente più elevati al Centro e in particolare in Umbria (2.473) e nelle Marche (2.476). Anche nel Mezzogiorno alcune regioni presentano tassi di dimissione ospedaliera per queste malattie significativamente più elevati della media: in particolare il Molise fa registrare il tasso più elevato d’Italia con circa 2.733 dimissioni ogni centomila residenti, seguito dalla Calabria (2.476) e dall’Abruzzo (2.418). La differenza tra uomini e donne è costantemente a svantaggio degli uomini, con un rapporto tra i tassi di dimissione ospedaliera che varia da 1,17 a Bolzano a 1,44 in Valle d’Aosta.

Fonte: Istat, “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”, edizione 2013

23 gennaio 2013
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