FarmaDays. Tutta la verità sulla cellulite
13 SET - È il grande nemico, l’inestetismo più temuto e il più diffuso tra le donne, l’incubo alla prova bikini. Colpisce indistintamente sia donne giovanissime sia mature, magre o in sovrappeso. Parliamo della cellulite, una malattia che colpisce il 90% delle donne. Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, giornali femminili, vetrine di farmacie, erboristerie e profumerie, spot pubblicitari trattano l’argomento della cellulite proponendo l’acquisto di prodotti cosmetici o integratori dietetici al fine di sconfiggerla. Ciò che manca è una corretta informazione scientifica che guidi la persona e le permetta di affrontare il problema nel modo più efficace, vale a dire con un approccio di tipo medico. Infatti, la cellulite non è un semplice inestetismo, ma una vera e propria patologia e come tale, per essere curata, necessita di una visita dermatologica che permetta un’anamnesi e una diagnosi. Solo in seguito sarà possibile scegliere il percorso terapeutico più adeguato e, nel caso, prescrivere, prima dell’utilizzo, un farmaco che, in seguito, può diventare di automedicazione.
Ma come si forma la cellulite? Si tratta di un processo infiammatorio del tessuto connettivo causato da un alterato metabolismo locale e da una mancata ossigenazione tessutale. In particolare, nell’ipoderma, il tessuto adiposo sotto il derma, si verifica un aumento del volume degli adipociti e una ritenzione idrica negli spazi intercellulari. L’assenza di drenaggio determina una stasi e un processo infiammatorio locale che può causare la rottura delle membrane cellulari con fuoriuscita dei grassi e loro accumulo tra le cellule e i tessuti.
La nuova massa compatta genera, a sua volta, una compressione a livello del microcircolo (capillari arteriosi, venosi e linfatici) che compromette i processi di scambio di ossigeno e l’eliminazione delle scorie. I cataboliti non drenati si accumulano quindi nella sostanza interstiziale, comprimono i piccoli capillari arteriosi mentre gli adipociti tendono a unirsi insieme fino a formare dei micro noduli e dei noduli di grasso, palpabili sulla superficie cutanea. L’accumulo progressivo dei cataboliti alimenta il danno vascolare, la sofferenza cellulare e la progressione della malattia, fino ad arrivare alla fibrosi e alla sclerosi delle fibre di collagene e del derma stesso. Oggi sappiamo che la cellulite, se presente in eccesso, può dar luogo a una vera e propria malattia infiammatoria sistemica
Le cause possono essere molteplici e, spesso, questa malattia è l’espressione e la conseguenza di altre patologie, (artrosi, rigidità al ginocchio o alla caviglia, fibromialgie, alterazioni ormonali, fibrosi oltre alla già nota insufficienza veno-linfatica), o di disturbi metabolici (resistenza insulinica, problemi tiroidei). Può essere il campanello di allarme di altre condizioni patologiche meno evidenti cioè il segnale che qualcosa nell’organismo non funziona più bene. Questo non vuol dire, però, che tutte le donne con la cellulite sono malate, ma che hanno grande probabilità di essere portatrici di patologie e disturbi vari. Per questi motivi il medico estetico, per garantire una terapia efficace, non deve limitarsi a trattare l’inestetismo ma deve ricercarne la causa, diagnosticare e trattare le eventuali condizioni patologiche che possono essere alla base della cellulite.
Prima di iniziare qualsiasi tipo di trattamento, è necessario definire tipo, stadio e localizzazioni della cellulite, valutare le condizioni generali del soggetto e le cause dell’insorgenza della PEFS (cellulite): è necessaria quindi una diagnosi medica. La diagnosi può richiedere l’esecuzione di vari tipi di esami come l’esame del piede, esami vascolari, esami ormonali (funzionalità tiroidea), emoglobina glicata, eccetera. In seguito sarà possibile definire un protocollo terapeutico che può comprendere la sola dieta, il massaggio linfodrenante, l’uso del plantare, la carbossiterapia, la mesoterapia o trattamenti integrati.
Non esiste una terapia unica o miracolosa perché diverse sono le cause ma un trattamento integrato che deve iniziare con la depurazione, tramite “dieta acidificante”, per favorire i trattamenti successivi e rallentare i fenomeni di invecchiamento.
Tra i trattamenti più in uso ricordiamo: il linfodrenaggio e i massaggi, la fisioterapia, la luce laser e la meso-carbossiterapia, tutte metodiche che hanno dimostrato ottime capacità di vascolarizzare e, quindi, di aiutare il metabolismo cellulare e tessutale.
È importantissimo bere tanta acqua, 1-2 litri al giorno e a piccoli sorsi, in particolare prima dei pasti, in quanto l’acqua permette di lavare via le scorie organiche, il tutto senza dimenticare come, anche per la cellulite come per altre malattie e disturbi fisici, lo stile di vita ha un impatto notevole sulla patogenesi.
Infine, si può ricorrere all’utilizzo dei prodotti specifici ad uso topico che devono essere applicati in modo corretto e con costanza. Oggi, il trattamento locale della PEFS si basa o su farmaci di automedicazione o su prodotti cosmetici. I primi contengono sostanze farmacologicamente attive in concentrazioni tali da svolgere un vero e proprio effetto terapeutico: agiscono, infatti, in profondità sulle cause del problema e per questo possono dare risultati evidenti e duraturi. I cosmetici, invece, lavorano sull’inestetismo e non sulle cause della cellulite. Per questo motivo i farmaci di automedicazione possono vantare proprietà terapeutiche, riportando in etichetta l’indicazione “per il trattamento della cellulite”, mentre i cosmetici, per legge, possono indicare in etichetta solo la scritta ”per il trattamento degli inestetismi della cellulite”.
Il principio attivo più utilizzato nei farmaci di automedicazione è la L-tiroxina (L-T4) che dà risultati sia di tipo medico sia di ordine estetico, inibendo la produzione eccessiva di matrice extracellulare da parte dei fibroblasti e attivando i processi di lipolisi da parte degli adipociti. La L-T4 viene spesso associata all’escina e questa combinazione, oltre agli effetti già spiegati, contribuisce a ridurre la ritenzione idrica e il rilassamento cutaneo. La levotiroxina non dà manifestazioni sistemiche in quanto non viene assorbita dopo applicazione topica.
I cosmetici, invece, contengono ingredienti privi di attività clinica- mente provata e in concentrazioni tali da non vantare un’efficacia terapeutica. Oggi in commercio sono disponibili però dei cosmetici con attività snellente (a base di Lotus maritimus, alga bruna estratto, caffeina) che agiscono sugli adipociti riducendone il volume e contribuendo quindi a rimodellare il tessuto adiposo. Il risultato è un miglioramento dell’elasticità della pelle e, grazie all’azione drenante, mobilizzano i liquidi e la massa grassa localizzata.
Rimane sempre la raccomandazione di far precedere alla scelta di un prodotto topico per la cellulite, farmaco di automedicazione o cosmetico, un’accurata valutazione e stadiazione della malattia che valuti le condizioni generali e le possibili cause che hanno contribuito all’insorgenza del problema.
Per finire, ecco le dieci regole d’oro su cellulite e corretti stili di vita:
1. Seguire una dieta bilanciata
2. Bere tanta acqua
3. Evitare il sovrappeso
4. Smettere di fumare
5. Limitare il consumo di alcolici
6. Fare attività fisica
7. Correggere la postura
8. Evitare lo stress
9. Adottare un abbigliamento giusto
10. Scegliere il prodotto topico più indicato
13 settembre 2012
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