"Stiamo facendo approfondimenti e verifiche per valutare la possibilità di modificare l'attuale natura del contratto di formazione medico specialistica in un contratto di formazione lavoro anche per rendere più attrattive tutte quelle specializzazioni che oggi hanno purtroppo alte percentuali ci contratti non assegnati o rinunce. Una revisione per superare le criticità rilevate, migliorare le retribuzioni e che tenga conto dell'aumentato costo della vita ma soprattutto del contributo che i nostri giovani danno e vorranno dare al Ssn. Si tratta di riconoscere una maggiore dignità".
Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo videocollegamento nel suo intervento oggi agli Stati generali della formazione specialistica promossi a Roma dall'Anaao-Assomed.
"Noi abbiamo scelto di investire sugli specializzandi e di mandare a casa i gettonisti. Con il decreto 'Bollette' e con il decreto Pnrr abbiamo iniziato a rimuovere una serie di ostacoli che non hanno certo favorito le assunzioni dei professionisti in formazione nelle nostre strutture sanitarie. Abbiamo scelto di rimuovere limiti temporali e di spesa e abbiamo incentivato le opportunità di inserimento di questi giovani che hanno competenze e formazione che dobbiamo valorizzare e non deprimere. Mi riferisco in particolare alla possibilità che viene data agli specializzandi vincitori di concorso di poter completare la specializzazione nella struttura nella quale hanno preso servizio con contratto a tempo determinato per tutta la durata della specializzazione, con un’assunzione poi a tempo indeterminato al conseguimento del titolo di specialisti", ha proseguito.
"Ovviamente ai giovani che desiderano partecipare ai concorsi vanno date possibilità concrete, avviando procedure concorsuali in tempi brevi per dare già nei prossimi mesi una boccata di ossigeno ai nostri ospedali che spesso per mancanza di personale faticano a garantire l’erogazione delle cure - ha precisato il ministro della Salute - Sarebbe irrealistico pensare di poter risolvere in un anno e mezzo tutte le criticità che abbiamo ereditato, a partire dalla disaffezione del personale sanitario verso la sanità pubblica. E penso in particolare alla scarsa attrattività di quelle discipline che sempre più spesso sono disertate per l’eccessivo carico di lavoro determinato dalla carenza di personale che non consente orari di lavoro sostenibili".
"Noi la sanità pubblica la vogliamo rendere più attrattiva e vogliamo continuare a valorizzare il ruolo cruciale che i medici in formazione specialistica hanno dato prova di rivestire all’interno del Servizio sanitario nazionale", ha concluso Schillaci.