“È necessario raggiungere almeno il 7,5% di valore della spesa sanitaria pubblica in rapporto al Pil, considerato che la media dei Paesi OCSE è 7,2%. Occorre, pertanto, aumentare la spesa sanitaria corrente, perché in assenza di ulteriori risorse il sistema sarà soggetto ad effetti dirompenti sulla possibilità di garantire servizi e prestazioni adeguati, puntuali e di qualità. Il rischio è concreto, come emerge, anche, dall’ultimo Rapporto del C.R.E.A. Sanità, che evidenzia come al finanziamento della sanità pubblica manchino 50 miliardi di euro per avere un’incidenza media sul Pil analoga agli altri Paesi Ue, rispetto ai quali la spesa sanitaria italiana registra, nel 2021, una forbice del -38% circa, con il 75,6% della spesa contro una media europea dell'82,9%”.
Lo afferma Barbara Cittadini, Presidente nazionale di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata, commentando i risultati del 18° Rapporto del Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità
“Da anni – prosegue – la sanità viene trascurata dall’agenda politica italiana, con ridimensionamenti del personale e scelte programmatiche errate, in un generale impoverimento degli asset del sistema sanitario di cui oggi tutti paghiamo le conseguenze. Come si evince dal Rapporto Crea, senza una crescita che consenta di dare risposte adeguate alla domanda di salute della popolazione, con investimenti in progettualità, strutture, tecnologia e risorse umane, si dovrà passare a una logica di universalismo selettivo, che privilegi l'accesso dei più fragili, con un grave impatto sull’equità del sistema sanitario”.
Secondo Cittadini “per garantire una risposta puntuale alla domanda di salute della popolazione bisogna risolvere criticità improcrastinabili e drammatiche per i cittadini bisognosi di assistenza sanitaria quali liste di attesa, mobilità passiva non fisiologica e rinuncia alle cure, per avviare poi un radicale intervento sull’intero sistema del welfare sociosanitario italiano attraverso la definizione di nuovi standard organizzativi e strutturali, l’aggiornamento delle tariffe e la tutela degli operatori”.
“Aiop, che rappresenta la componente di diritto privato del Servizio Sanitario Nazionale e assicura il 28% di tutte le prestazioni, assorbendo solo il 14% della spesa ospedaliera pubblica, continua, pur con grandi difficoltà a causa della crisi energetica in atto, a svolgere un ruolo determinante nella tutela del diritto alla salute. Siamo pronti a sostenere un sano percorso di rinnovamento, attraverso le nostre strutture, il know-how, le risorse umane e tecniche, in una sinergia costante e propositiva da realizzarsi, anche e soprattutto, attraverso il dialogo di tutti gli stakeholders di sistema” conclude.