Rugge (Airtum): “I numeri sul cancro non tengono ancora conto della pandemia. I riscontri futuri sono ancora tutti da definire”
08 OTT - “Le stime riferite al 2020, riportate nel libro, non sono in alcun modo influenzate dalla pandemia in corso, anche perché i riscontri futuri legati a questo drammatico evento sono ancora tutti da definire. Le donne che vivono con pregressa diagnosi di tumore sono più di 1,9 milioni, mentre gli uomini quasi 1,7 milioni. Anche se il limite temporale dalla diagnosi per indicare la guarigione è variabile in relazione alle diverse neoplasie e al sesso, è stato stimato che oltre la metà delle donne, a cui è stato diagnosticato un cancro, sono guarite o destinate a guarire (frazione di guarigione del 52%). Tra gli uomini, questa percentuale è più bassa (39%) a causa della maggior frequenza di tumori a prognosi più severa. Resta, infatti, un gruppo di patologie che sono spesso già in stadio avanzato al momento della diagnosi e ad alta letalità (sistema nervoso centrale, fegato, polmone, esofago, mesotelioma, pancreas), con sopravvivenze insoddisfacenti a 5 anni. Servono più sforzi della ricerca da indirizzare proprio nei confronti di queste malattie, ancora difficili da curare”.
Così
Massimo Rugge, Presidente Airtum.
08 ottobre 2020
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