Fnomceo: “Preoccupati anche noi per sostenibilità. Chiederemo a Grillo Tavolo su disuguaglianze e carenza personale”
12 LUG - “Condividiamo le preoccupazioni della Corte dei Conti sulla futura sostenibilità del Servizio sanitario nazionale: il pareggio di bilancio è pagato oggi dai medici e dagli altri professionisti – per via del blocco del turnover e della contrattazione – e dai cittadini, con la contrazione dei servizi, l’obsolescenza delle strutture e delle apparecchiature, le disuguaglianze tra Nord e Sud. È finita l’epoca dei tagli: per garantire non solo la sostenibilità, ma la stessa sopravvivenza del nostro Servizio sanitario nazionale sono prioritari maggiori investimenti, sblocco del turnover, lotta alle disuguaglianze di salute, gestione della cronicità. Occorre investire nella Sanità, perché solo un paese che genera salute è in grado di generare ricchezza”. Così
Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), commenta i dati, presentati questa mattina a Roma, del Rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2018 della Corte dei Conti.
Se la sanità, nonostante la crisi economica, è riuscita a mantenere i conti in ordine, tramite politiche di controllo della spesa, per ammissione della stessa Corte questo non basta più. Troppi sono i nodi ancora irrisolti: dalla gestione della cronicità, alla governance farmaceutica, dal blocco del turnover ai mancati rinnovi contrattuali, dalla scarsa integrazione ospedale-territorio alle disuguaglianze tra Nord e Sud.
“Ci preoccupano in particolare i dati che dimostrano il permanere di differenziali Nord Sud nella qualità e nella disponibilità dei servizi, e, di conseguenza, per quanto riguarda la speranza di vita in buona salute (quasi 60 anni al Nord, contro i 56 del Sud) e gli indici di rinuncia alle cure – continua Anelli -. Occorrono interventi strutturali, a partire da una revisione dei criteri di ripartizione del fondo per arrivare a una standardizzazione del sistema. Questo porterebbe a diminuire la mobilità sanitaria dal Sud verso il Nord, che oggi incide tanto pesantemente sui bilanci”.
“Bene gli investimenti in sanità richiesti dalla Corte per investimenti infrastrutturali e tecnologici – afferma ancora -. È necessario, però, investire prima di tutto nei professionisti, formandone un numero adeguato, riaprendo e modernizzando la contrattazione, sbloccando i turnover, e nelle organizzazioni dei sistemi sanitari. È necessario gestire la cronicità investendo sul territorio, così come previsto dal piano nazionale, e liberando gli ospedali per la gestione delle acuzie, alleggerendo così le liste di attesa”.
“Chiederemo al Ministro della Salute, on.
Giulia Grillo, l’istituzione, presso il Ministero, di un Gruppo di Lavoro che affronti, insieme alle Regioni, il tema delle disuguaglianze di salute e della carenza del personale sanitario” conclude il presidente Fnomceo.
12 luglio 2018
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