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Elezioni Opi Catania. Intervenga la Fnopi

11 GEN - Gentile Direttore,
Catania si prepara a eleggere i rappresentanti dell’organo che tutela la professione infermieristica. L’assemblea per nominare i componenti della commissione elettorale è stato un momento triste, non per me come persona (non sono candidato), ma per me come professionista e cittadino di un paese democratico. La democrazia è applicata dalla FNOPI ai propri ordini.
Non siamo più abituati a comprendere il valore di libertà! Ci lamentiamo di avere perso la libertà in pandemia, poi non ci accorgiamo che ogni più piccolo attacco alla democrazia è un furto della libertà che non sarà mai possibile ripagare.

Nel 1954 nasce l’IPASVI. Sessant’anni di lamentele per una procedura elettorale in contrasto con la democrazia. I presidenti uscenti che sedevano nei seggi, la possibilità di non fare firmare chi votava, di bruciare le schede elettorali subito dopo il voto. Condizioni finalmente abrogate dal nuovo regolamento più democratico. Le nuove norme, purtroppo, permettono un fare dispotico da parte di chi volontariamente forza un imperfetto regolamento, limitando la democratica elezione. Nel 1954 si discuteva del risultato elettorale, oggi di come eliminare liste in controcorrente.

I fatti di Catania sono penosi. In data 04/12/2020 si deliberano le nuove elezioni. La scelta di pubblicazione in data 17/12/2020 è il primo passo verso l’affossamento della democrazia di un ordine che ha fame di cambiamento.
Il 23/12/2020 il presidente dell’ordine comunica l’inammissibilità della lista “ordiniamoci” dopo aver superato il termine per rimediare.

Il lavoro del presidente dell’OPI di Catania era quello di verificare l’ammissibilità di due sole liste. Quella esclusa “ordiniamoci” e quella da lui capeggiata “l’ordine siamo noi”. Il presidente accertatore e candidato ha ravvisato che la propria lista rispecchiava tutti i criteri così come da lui interpretati. L’altra lista ha impegnato un lavoro di verifica di diversi giorni solo al fine di escludere volontariamente un gruppo di eleggibili e una grande fetta di elettori (23/12/2020).

L’applicazione minuziosa del regolamento riguardava le tempistiche, ma non tutti gli altri aspetti.
Lista esclusa per pochi infermieri pediatrici. La FNOPI riguardo la presenza di quest’ultimi scrive testualmente: “Le liste sono valide anche nel caso in cui non contengano Infermieri pediatrici.” Questo il primo motivo di esclusione adotto dal presidente, candidato e verificatore.

L’altro aspetto di esclusione è che alcuni documenti non erano perfettamente leggibili. La FNOPI specifica che vizi nelle istanze possono essere sanate. Sarebbe bastata una mail o una telefonata, ma la volontà di escludere la lista non si sarebbe concretizzata.

L’ultimo punto è quello delle firme da autenticare in presenza dal presidente. Questo aspetto che potrebbe sembrare omesso, deve necessariamente essere contestualizzato. L’OPI Catania in data 14/11/2020 ha rinviato le elezioni. È comprensibile in un momento di pandemia optare per la tutela della cittadinanza. Non è chiara, la completa disattenzione del buon senso nel deliberare i primi di dicembre per le elezioni ricadenti nelle festività natalizie e nel momento di picco pandemico. L’OPI Catania ha chiuso gli uffici e ritardato le elezioni poi convocate con voto in presenza (la Fnopi è chiara nella possibilità del voto elettronico). Morale della favola, sono stato costretto a recarmi all’assemblea in pieno giorno rosso. La prima tornata elettorale si è svolta in zona rossa.

Dove è finito il buon senso e la volontà di recepire la lista “ordiniamoci” inviata mezzo PEC. Un buon senso adottato in altri OPI che non hanno dimenticato gli aspetti normativi, i continui DPCM emanati per la tutela della popolazione, il decreto semplificazioni che favorisce lo snellimento di tutte le procedure della pubblica amministrazione. Impossibile pensare che possano essere citati tutti gli aspetti di una burocrazia tanto farraginosa, ma è palese che l’orientamento legislativo, giuridico e amministrativo è indirizzato alla continuità del servizio pubblico agevolando ogni forma di snellimento atto alla tutela della salute pubblica. Deve prevalere il buon senso e bisogna applicare la norma scevra da un palese conflitto di interesse di chi verifica liste concorrenti alla sua.

Questo non è possibile a Catania. In questo ente di diritto pubblico non economico chi si candida è anche accertatore e decide, con l’appoggio di tutti gli attuali rappresentanti, di cancellare la possibilità di scelta, di
calpestare il diritto al voto nascondendosi dietro un regolamento che è stato forzatamente piegato al fine di trasformalo da strumento democratico a strumento di privata gestione.

Spero nell’intervento della Federazione perché, non concordando con la politica dell’attuale ordine di Catania, non avendo alternative, devo violentarmi e rinunciare a un diritto sancito dalla Costituzione non potendo di fatto esercitare il voto.

Alfonso Megna
Infermiere


11 gennaio 2021
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