Sicilia chiede aiuto alla Lombardia sul 118. Ma i sindacati chiedono un confronto
Tra le due Regione sarà stipulata una convenzione per il potenziamento dei servizi di elisoccorso, la riorganizzazione del sistema del 118 e l’urgenza sanitaria extraospedaliera, con lavori di formazione professionale e l'introduzione di innovative tecniche di intervento. La Fials Sicilia chiede chiarimenti e rassicurazioni, Fimmg, Snami e Smi che non si compiano scelte prima di aver ascoltato le proposte e le criticità da parte dei medici. Dall'Ugl Sanità un iter delicato ma indispensabile.
01 SET - Potenziamento dei servizi del 118 e riorganizzazione del sistema verso migliori standard d'urgenza extraospedaliera. E' quanto previsto da un protocollo d'intesa tra la Regione Siciliana e la Regione Lombardia cui ha dato il via libera il governo Musumeci.
Il testo del protocollo non è stato diffuso ma una nota della Regione spiega che la collaborazione tecnica, per cui sarà stipulata una apposita convenzione, prevede in particolare un’attenzione verso il potenziamento dei servizi di elisoccorso, della riorganizzazione del sistema del 118 e dell'urgenza sanitaria extraospedaliera, con lavori di formazione professionale e l'introduzione di innovative tecniche di intervento.
A dialogare, “al fine di un complessivo miglioramento dei servizi”, spiega la Regione, saranno la società lombarda Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) e la Seus (Sicilia emergenza urgenza sanitaria). Tra le linee guida anche l'attivazione di un’Azienda sanitaria regionale dedicata all'emergenza-urgenza.
“Tutto ciò che riguarda il potenziamento, l'integrazione e l'efficienza dei servizi in ambito sanitario - sottolinea il presidente della Regione Siciliana,
Nello Musumeci - sarà portato avanti dal nostro governo. Questo protocollo con la Lombardia è un concreto passo in avanti per garantire ai cittadini siciliani maggiori e migliori interventi, in questo caso dedicati alla medicina d'urgenza”.
Sul futuro del 118 i sindacati chiedono però che, prima di compiere scelte, ci sia un confronto e per questo invitano Musumeci a programmare un incontro urgente.
“Apprendiamo con piacere” che “è stato firmato un accordo di Governo volto alla creazione dell'Azienda Regionale per l'Emergenza Urgenza Sanitaria in Sicilia (Areus)”, dichiara la Fials Sicilia, che chiede però “un urgente incontro” per avere “chiarimenti” in merito “al protocollo di intesa firmato tra Assessorato Regionale alla Salute e Regione Lombardia”, alla “salvaguardia dei livelli occupazionali”, alle “modalità di passaggio contrattuale tra l'attuale Seus e l'Areus” e al “reinserimento del personale inidoneo alla mansione e licenziato”.
Più critici lo Snami, la Fimmg Emergenza e lo Smi che in una nota congiunta affermano: “Abbiamo aspettato pazientemente ed invano, inviando all’Assessore Razza una richiesta di audizione al mese, senza mai alcuna risposta, in attesa che la rete ospedaliera regionale fosse finalmente definita e contenesse riferimenti chiari al fine di garantire le Reti tempo-dipendenti dell’Emergenza, il ruolo dell’Emergenza Sanitaria Territoriale affidata al 118, come prevista dai documenti AGENAS e dal D.M. 70/2015. Ma in essa non si fa alcun riferimento... Altrettanto su stampa e social appaiono solo generiche affermazioni verbali dell’Assessore Razza su una possibile Agenzia Regionale dell’Emergenza, e sui costi eccessivi dell’emergenza rispetto ai risultati ottenuti”.
I tre sindacati ritengono, “a questo punto, che non sia più derogabile un incontro con l’Assessore che chiarisca in maniera definitiva le scelte tecniche e politiche del Governo. Scelte che siano effettuate non prima di aver ascoltato le proposte e le criticità da parte dei medici dell’Emergenza sanitaria territoriale-118 che vivono e subiscono tutti i giorni le problematiche di un sistema ormai abbandonato alla buona volontà e all’abnegazione dei singoli”.
“Ogni giorno – proseguono -, lentamente, ci si rende conto che nella Regione Siciliana è altissimo il rischi di smantellare un pezzo strategico della sanità pubblica, il 118, attaccando i diritti dei professionisti del settore con gravissime conseguenze per la sicurezza dei cittadini”.
Al fine di garantire “una ormai necessaria manutenzione del Sistema di Emergenza-Urgenza territoriale siciliano” le OO.e SS. ricordano le loro proposte :
1. La stabilizzazione nel sistema emergenza-urgenza territoriale di circa 140 medici precari formati e dedicati ormai da diversi anni all’emergenza su 480 circa complessivi, che garantirebbe il turn-over e la stabilità del sistema stesso.
2. La creazione di un Dipartimento regionale dell’Emergenza-Urgenza in grado di coordinare in maniera gerarchica e secondo protocolli unici condivisi attraverso specifici tavoli tecnici il sistema dell’Emergenza-Territoriale, le stesse C.O. 118, i DEA, i P.S. periferici e i Presidi di Continuità Assistenziale, al fine di garantire soprattutto un Percorso Diagnostico Terapeutico al cittadino in condizioni di Emergenza-Urgenza, riducendo tempi e costi, evitando sovrapposizioni e dando spazio a tutte le necessarie professionalità del sistema, comprese quelle degli Infermieri dedicati e degli autisti-soccorritori adeguatamente formati e professionalizzati.
3. Una revisione sull’utilizzazione del Sistema 118 in maniera inappropriata con un’adeguata e necessaria rivalutazione del Sistema istituzionale, compreso quello dell’Elisoccorso, supportato dal sistema delle eccedenze private solo per gli interventi di minore entità o di eccezionali necessità, contenendone i costi ed evitando abusi e sprechi in un sistema che negli ultimi anni ha aumentato il numero degli interventi al ritmo del 20% annuo.
4. La definizione delle problematiche, da tempo irrisolte della contrattazione regionale ed in particolare della dotazione organica dei Presidi EST-118 e la stabilizzazione del personale medico precario del Sistema SUES 118, l’adeguamento economico dell’indennità regionale in funzione delle attività aggiuntive effettivamente svolte e l’inquadramento normativo ed economico delle attività orarie aggiuntive.
La riorganizzazione della rete ospedaliera in itinere, per Snami, Fimmg e Smi, “non può fare a meno di un Sistema di Emergenza-Urgenza territoriale concreto e con un controllo gestionale tecnico e politico, che garantisca un adeguato numero di ambulanze medicalizzate (MSA) non semplicemente per la salvaguardia di posti di lavoro ma per la tutela di un sistema necessario per l’emergenza-urgenza che produce riduzione di mortalità, soprattutto nell’ambito delle reti tempo-dipendenti, per esempio nella gestione degli infarti, la rete IMA, della rete stroke e di quelle del Politrauma e delle emorragie digestive. La riduzione dei mezzi di soccorso e, soprattutto, del numero di ambulanze con i medici a bordo, come previsto per esempio in provincia di Messina, provocherebbe un autentico disastro. Non esistono, al momento, infatti, elementi di certezza che nella macroarea di Messina, come in altre, il numero delle ambulanze medicalizzate venga mantenuto allo stato attuale”.
“Ecco perché i medici dell'Emergenza – conclude la nota - intervengono a difesa della sanità pubblica, a cui si chiede la salvaguardia dei livelli assistenziali (Lea) per tutti i cittadini siciliani e non e la riapertura delle trattative regionali a tutela della dignità di tutti i medici del settore. Si auspica, pertanto, che l’Amministrazione Regionale, al contrario della precedente, voglia finalmente aprire questo capitolo e per questo diciamo ‘Adesso tocca a noi’, perché non è più possibile aspettare.... ora vogliamo parlare....Inderogabile un confronto costruttivo per la salvaguardia della salute pubblica”.
Per il segretario regionale della Ugl sanità, Carmelo Urzì, “la riforma della Seus118, con la trasformazione in azienda regionale per l'emergenza e urgenza sanitaria (Areus), è un iter divenuto ormai indispensabile perchè una grossa regione come la Sicilia non può più permettersi di mantenere una struttura frammentata, antiquata e scarsamente efficiente. Per questo non possiamo che appoggiare la coraggiosa scelta del presidente della Regione siciliana
Nello Musumeci e dell'assessore regionale della salute
Ruggero Razza che, finalmente, dopo legislature caratterizzate dall'assoluto immobilismo in materia vogliono mettere mano alla più importante operazione dell'ultimo decennio. Si tratta però di un iter, a nostro avviso, altamente delicato che riteniamo debba essere programmato condiviso non solo con i tecnici, ma anche con i rappresentanti dei lavoratori. Per questo motivo ci aspettiamo che l'assessorato a breve provveda ad istituire un tavolo tecnico di confronto su quello che dovrà essere l'intera organizzazione aziendale e soprattutto per la tutela dei livelli occupazionali, visto che ad essere interessati sono oltre 3000 dipendenti”.
“Ci saranno - prosegue la nota dell'Ugl - molti passaggi da definire nella costruzione del nuovo contenitore, che non possono tralasciare aspetti come l'efficienza e l'economicità dei servizi, oltre che la definizione di una seria pianta organica dove si possano davvero collocare, attraverso il concorso e con il giusto contratto collettivo del pubblico impiego, i nuovi assunti (con l'intento di svecchiare un organico dall'età media attuale di circa 50 anni) ma anche i dipendenti che da 20 anni operano in quest'azienda, cui sarà riservata una quota così come previsto dalla legge. L'emergenza e l'urgenza sanitaria a nostro avviso deve diventare un servizio del tutto autonomo, senza dover attingere a forza lavoro esterna, ed iniziare ad investire in modo più incisivo nella formazione del personale e nella sicurezza di mezzi e strutture. Quello di oggi è un sistema delirante che va cambiato e non possiamo consentire che venga, come al solito, preso in ostaggio da chi antepone il gioco delle poltrone agli interessi dei siciliani utenti del servizio sanitario regionale. Ci vogliono manager che non guardino alla legislatura, bensì al futuro, perchè siamo davanti ad una grossissima occasione di creare una struttura all'avanguardia ed efficiente, come lo è già nel resto d'Italia e, per questo motivo, accogliamo con grande favore ogni protocollo d'intesa utile ad allineare la Sicilia con le altre regioni italiane. Infine, ci auguriamo che si possa procedere presto anche alla strutturazione dei servizi di continuità assistenziale (il numero unico 116117), con il potenziamento delle guardie mediche e dei servizi di visita e trasporto”.
“Un'esperienza - conclude Urzì - che non solo potrà consentire la ricollocazione dei dipendenti Seus ritenuti non più idonei ad effettuare il servizio in ambulanza, ma sarà preziosa in relazione al tanto invocato incremento dei livelli di sicurezza tenuto conto che i medici di guardia non saranno più soli all'interno del presidio territoriale, ed avranno anche maggiore facilità nel muoversi sul territorio avendo un'unità a supporto. Siamo certi che il presidente e l'assessore sapranno accogliere le nostre proposte, per collaborare insieme al rilancio anche di questa fetta impostante della sanità nella nostra terra”.
01 settembre 2018
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