Sicilia. Aggressioni contro i medici/2. Lo Smi chiede misure urgenti per Catania
Il sindacato denuncia come a tragici eventi come quello di Trecastagni e altre aggressioni subite dal personale sanitario, non abbia fatto seguito “ancora nessun provvedimento da parte dell’Asp…. solo chiacchiere”. A Crocetta e Gucciardi chiede “proposte serie, non tagli ai servizi. Risposte urgenti e adeguate, altrimenti siamo pronti a dure manifestazioni di protesta compreso lo stato di agitazione dei medici di guardia medica della provincia”.
23 OTT - “Dopo molti giorni dai tragici eventi di Trecastagni, la violenza subita da una guardia medica lo scorso settembre, dopo le aggressioni al pronto soccorso di Catania di alcuni mesi fa”, il Sindacato dei Medici Italiani-Smi denuncia come “ancora nessun provvedimento da parte dell’Asp sia stato varato…. solo chiacchiere”.
“Due gravissimi eventi di violenza nel corso dell’ultimo anno non sono bastati all’Asp per smettere di continuare a bluffare”, attacca
Emanuele Cosentino, dirigente nazionale e regionale dello Smi. Che sulla base di un articolo sulla stampa denuncia come “per i dirigenti sanitari della parte pubblica, la soluzione ai problemi di sicurezza del settore passa per il taglio dell’assistenza ai cittadini, che verrebbero privati a giorni alterni della propria guardia medica. Così si disorienta la cittadinanza e si offre un contentino ai sindaci che potranno affermare di non aver perso del tutto un servizio essenziale sul territorio”.
“Vogliamo essere chiari – afferma Cosentino -: l’accorpamento di alcune guardie non è un rimedio ma solo una misura punitiva nei confronti dei pazienti, nulla infatti si propone ai fini di un vero innalzamento dei controlli. Anzi è anche un danno per i medici perché sono evidenti le ricadute sui posti di lavoro”.
“Ricordiamo che il d.assessoriale (del 4.2.2011, gurs n.9. 25.2.2011) per il riordino del sistema di urgenza emergenza - sues 118 - prevede che i singoli presidi di guardia medica siano dotati di automezzo proprio e di relativo autista e come Smi non deroghiamo da tale indicazione, l’unica veramente in grado di innalzare la soglia dei livelli di sicurezza delle guardie mediche”.
“Siamo stanchi di questo gioco al massacro a danno della guardia medica - conclude Cosentino - per questa ragione
giovedì scorso come Smi abbiamo anche posto la questione al presidente del Senato,
Pietro Grasso, e inviato un appello ai ministri Minniti e Lorenzin. È urgente dare risposte all’emergenza sicurezza nella sanità pubblica. Chiediamo oggi al Prefetto, all’Assessore alla salute, al Presidente della regione siciliana, l’immediata rimozione del direttore generale e del direttore sanitario dell’Asp, vista l’assenza di volontà a trovare risposte adeguate a un problema che mette a rischio la tenuta dei servizi sul territorio e la tutela del diritto alla salute per i cittadini. Lo Smi si prepara a dure manifestazioni di protesta compreso lo stato di agitazione dei medici della guardia medica della provincia”.
23 ottobre 2017
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