Sicilia. Boschi: “Selezione dei manager non sia basata sulla politica ma sulle competenze”
Il ministro per le Riforme Costituzionali è intervenuta alla presentazione, presso la sede dell’Ordine di Palermo, del nuovo libro del sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone. Il presidente dell’Omceo, Toti Amato, ha parlto del "comportamento intollerabile del governo regionale, che ha dimostrato l’assoluta mancanza di volontà di confrontarsi”.
16 MAG - A Villa Mignisi di Palermo, sede dell'Ordine provinciale dei medici, la politica parla di competenze e merito per riformare il sistema sanitario, a partire dalla selezione dei vertici delle Aziende, ospedali ed enti del sistema sanitario. “La scelta dei manager deve seguire percorsi chiari e trasparenti, non basata sulla politica ma sulle competenze”, ha detto il ministro per le Riforme Costituzionali,
Maria Elena Boschi, intervenuta alla presentazione del nuovo libro del sottosegretario all'Istruzione,
Davide Faraone, dal titolo
“Sottosopra - come rimettere la Sicilia sulle sue gambe”. “In Sicilia dobbiamo cambiare passo su molti fronti, come burocrazia, infrastrutture e sanità e dobbiamo farlo in fretta, smettendo di utilizzare il nostro Statuto per difendere privilegi”, ha detto Faraone dialogando con la Boschi, come riferito da una nota dell’Ordine che sintetizza le questioni affrontante nel corso dell’evento.
In tema di sanità è intervenuto anche il presidente dei medici di Palermo
Toti Amato, lamentando “il comportamento intollerabile del governo regionale, che ha dimostrato l’assoluta mancanza di volontà di confrontarsi”. Insieme ad Amato erano presenti altri presidenti di Ordini provinciali e rappresentanti delle professioni sanitarie. “Consapevoli delle carenze delle aziende sanitarie - ha sottolineato Amato - abbiamo cercato responsabilmente, da oltre due anni, un incontro con il presidente della Regione
Rosario Crocetta, a cui è diventato impossibile far capire che in assenza di un programma concertato e credibile con chi opera quotidianamente nella sanità e ne conosce tutte le difficoltà non si possono creare percorsi risolutivi e virtuosi. Ha ignorato puntualmente qualsiasi occasione di dialogo, lasciando un intero sistema nel caos”.
Il ministro è arrivata in Sicilia nel fine settimana, accompagnata da Davide Faraone, per sostenere il Sì al referendum della Costituzione. Ma anche per parlare del Paese che cambia e di autonomia, lanciando con una battuta la candidatura alla presidenza della Regione del sottosegretario all'Istruzione: “Ha tutte le carte in regola per farlo e darebbe una forte accelerata alle riforme in Sicilia”. E a proposito della specialità siciliana ha precisato, secondo quanto riferito dall’Ordine dei Medici di Palermo, che “nessuno toccherà lo Statuto, ma su alcuni temi come energia, ambiente e infrastrutture dobbiamo aprire un tavolo di confronto con la Sicilia. Siamo pronti a fare la nostra parte, la Sicilia faccia anche la sua. Nei prossimi anni - ha detto in conclusione il ministro - arriveranno risorse ingenti, ma è necessaria una maggiore integrazione con lo Stato. Nei dibattiti in aula la Sicilia veniva citata come esempio negativo. Mi dispiace, ma ci vuole uno scatto di orgoglio della classe dirigente siciliana”.
16 maggio 2016
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