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Sicilia. Piano rete ospedaliera verso bocciatura Ministeri Salute ed Economia. Piazza (Acoi): “Politica sanitaria regionale inadeguata”

Lo stop, riportato da numerosi giornali locali, sarebbe arrivato tramite una nota inviata dalla Direzione generale della programmazione sanitaria, che ha segnato in rosso tutte le criticità del piano varato lo scorso gennaio dall'allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Piazza: “Una bocciatura dalle conseguenze molto gravi, perché impedisce le nuove assunzioni e blocca il turn-over di medici e infermieri”. 

14 OTT - I Ministeri della Salute e dell’Economia hanno bocciato il piano di rimodulazione della rete ospedaliera sicliliana. Lo stop, riportato da numerosi giornali locali, sarebbe arrivato tramite una nota inviata dalla Direzione generale della programmazione sanitaria, che ha segnato in rosso tutte le criticità del piano varato lo scorso gennaio dall'allora assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. In Sicilia, nonostante il taglio effettuato a gennaio, secondo il ministero ci sarebbero ancora troppi posti letto.

Duro il commento di Diego Piazza, presidente dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani. “E’ un’altra grave dimostrazione di inadeguatezza della politica sanitaria di questo governo regionale. Una bocciatura dalle conseguenze molto gravi, perché impedisce le nuove assunzioni e blocca il turn-over di medici e infermieri. La situazione è molto difficile per la sanità siciliana ed è indispensabile agire con urgenza per sviluppare, insieme ai professionisti sanitari ed alle associazioni dei cittadini, una nuova e migliore riforma, altrimenti si rischia la paralisi. Il piano regionale è stato bocciato con ragione perché aveva molte pecche ed addirittura presentava elementi di insicurezza per la salute dei cittadini”.

Per Piazza quello presentato è un “piano deficitario e dal sapore vagamente gattopardesco, perché, pirandellianamente, si prefissava di cambiare tutto, ma, con artifici e stratagemmi formali, in realtà, non cambiava nulla nella sostanza. Basti fare l’esempio dei tanti piccoli ospedali che venivano mantenuti in attività nonostante le direttive e gli studi dell’Agenas. Una scelta assurda e pericolosa perché i bassissimi volumi di attività di questi presidi non garantiscono la qualità delle prestazioni”.

La Rete ospedaliera, tuttavia, non sembra costituire la sola criticità. “Si dovrà riorganizzare anche la rete dell’emergenza territoriale del 118. Sarà necessario, infine, garantire una copertura assicurativa o auto assicurativa dei presidi ospedalieri siciliani, nell’interesse dei pazienti. Siamo disponibili, come sempre – conclude Piazza - a dare il nostro contributo di idee e proposte come società scientifica”.
 

14 ottobre 2015
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