Sicilia. Cisl Medici: “Crocetta e Borsellino cambino metodo e garantiscano percorsi condivisi con i sindacati”
"Riorganizzazione rete assistenziale è stata scritta in assenza di concertazione". "Non chiediamo dimissioni Borsellino, ma apprezzeremmo apertura apertura di un confronto con coloro che ogni giorno lavorano negli ospedali e nei presidi sanitari del territorio". Lettera aperta al governatore e all'assessore del segretario siciliano Enzo Massimo Farinella.
17 FEB - Costruire una revisione “analitica e condivisa” del Ssr siciliano. Cambiando quindi passo rispetto a quanto accaduto sin qui. Il Piano Organizzativo della Rete Assistenziale in Sicilia è stato infatti “scritto in assenza di concertazione con i medici, senza che sia mai emersa da parte dell’Assessorato la volontà di procedere lungo un percorso che potesse rendere le scelte condivise e conseguentemente accettate con adesione piena e convinta da parte dei dirigenti medici e degli operatori sanitari del servizio pubblico”. E’ l’appello lanciato dalla
Cisl Medici Sicilia in una lettera aperta indirizzata al governatore Crocetta e all’assessore Borsellino.
Il segretario siciliano del sindacato,
Enzo Massimo Farinella, imputa ai decisori di aver messo in campo una metodologia “marcatamente economicistica e poco attenta ai veri bisogni di salute delle comunità siciliane, nei mesi scorsi sono state reiteratamente individuate e segnalate dal sindacato, ma sistematicamente ignorate dall’Assessorato”.
La Cisl sottolinea infatti che non sono mai stati attivati i tavoli tematici di programmazione “da noi richiesti finalizzati a riconsiderare scelte a nostro avviso sbagliate o quantomeno perfettibili, sia in ordine alla a consistenza degli organici sia in merito alla individuata dislocazione territoriale dei presidi sanitari e delle specialità”. Si è invece voluto ad ogni costo, osserva la lettera, “adottare modelli organizzativi mutuati da altre realtà, applicandoli forzosamente alla rete regionale di assistenza ed imponendoli ai medici ed agli operatori sanitari con decisioni unilaterali e penalizzanti”.
Allo stesso tempo “non si è data alcuna dignità di confronto alle criticità segnalate dalla dirigenza medica e dagli operatori sanitari. Si è ignorato il ruolo delle rappresentanze degli attori del sistema i soli responsabili delle risposte vere da erogare a persone vere”. In riferimento ai drammatici eventi di cronaca degli ultimi giorni, la Cisl giudica imprescindibile “porre fine ai processi di piazza sommari e pregiudiziali ed alle anticipazioni delle sentenze emesse prima di qualunque istruttoria circostanziata che abbia definito le eventuali Responsabilità degli operatori”.
I medici e gli operatori sanitari sono “una risorsa del sistema non è di un Paese civile permettere che siano i bersagli di dichiarazioni giustizialiste e demagogiche, gli agnelli sacrificali da offrire alla opinione pubblica in assenza di istruttorie concluse e di sentenze emesse! Ogni responsabilità accertata andrà sanzionata certamente con rigore”. E con altrettanto rigore la Cisl chiede che “si proceda alla contestuale verifica delle responsabilità strategiche dell’assessorato in relazione ad una programmazione sanitaria a nostro avviso inadeguata e nel caso si ravvisino responsabilità, si sia conseguenti”.
Tuttavia
il sindacato garantisce di non essere interessato a chiedere le dimissioni dell’Assessore alla Salute, “ma apprezzeremmo molto assieme ai cittadini siciliani, che l’assessore ponesse fine alla consuetudine comportamentale sinora praticata, aprendosi finalmente ad un confronto vero con coloro che ogni giorno lavorano negli ospedali e nei presidi sanitari del territorio, che si confrontano con problemi reali e con persone reali, e non con elaborazioni metodologiche e modelli teorici, e si rendesse disponibile a promuovere una verifica congiunta con i sindacati medici sulla tenuta del sistema nell’attuale articolazione”.
17 febbraio 2015
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