Janssen Italia-Censis, al via il progetto “I Cantieri per la sanità del futuro”
La pandemia è stato uno stress test importante per il sistema sanitario italiano. E i cittadini hanno avuto modo di individuare criticità e potenzialità, riconoscendo quasi unanimemente la necessità di potenziare la sanità del territorio. Sono questi alcuni degli aspetti più importanti che emergono da un sondaggio Censis e che costituiscono la base su cui poggia il progetto “I Cantieri per la sanità del futuro”, promosso da Censis in collaborazione con Janssen Italia.
08 APR - A oltre un anno dallo scoppio della pandemia da Covid-19, una parte degli italiani ritiene che non sia ancora stata impressa la spinta necessaria per segnare un cambio di passo al Servizio Sanitario Nazionale. Secondo uno studio Censis, infatti, oltre il 40% degli italiani – pensando al ritorno alla situazione ordinaria – non crede che la sanità della propria regione sarebbe pronta ad affrontare nuove eventuali emergenze. La quasi totalità della popolazione (93,2%) ritiene prioritario che siano investite maggiori risorse nella sanità e nel personale dedicato.
Gli italiani, inoltre, hanno le idee chiare anche su come dovrebbero essere allocate queste risorse. Il 91,7% dei cittadini ritiene che bisognerebbe dare un forte impulso alle attività di prevenzione dai virus come dalle patologie. Quasi l’unanimità (94%), chiede il potenziamento della sanità di territorio.
Un ulteriore aspetto che secondo i cittadini non potrà mancare nella sanità del futuro è infine il digitale: il 70,3% ritiene necessario un maggior ricorso a telemedicina e soluzioni digitali per controlli, diagnosi e cure a distanza.
Un’inversione di rotta è quanto mai urgente, considerato che la sanità “sospesa” tornerà presto a premere sul Servizio sanitario. Nel 2020, rispetto all’anno precedente, ci sono stati 46 milioni di visite specialistiche e accertamenti diagnostici in meno (-31%), 700 mila ricoveri di medicina interna in meno (-70%) e 3 milioni di screening oncologici in meno (-55%).
Maggiori investimenti nella sanità sono necessari anche nel lungo periodo, considerando che tra 20 anni gli over 64 costituiranno un terzo del totale della popolazione italiana e assorbiranno il 66% della spesa sanitaria pubblica.
Dopo un lungo periodo di razionalizzazione della spesa, nell’ultimo anno si è assistito a un aumento consistente dei finanziamenti per la sanità (+5,6 miliardi di euro), che sono destinati a incrementare ulteriormente grazie alle risorse messe appositamente a disposizione della salute attraverso il Next Generation EU. Si tratta di un’opportunità che è doveroso cogliere, al fine di ridefinire il Servizio Sanitario del futuro.
Da tutte queste premesse nasce il progetto I Cantieri per la sanità del futuro, promosso da Censis in collaborazione con Janssen Italia.
Partendo dall’ascolto delle Sanità regionali, l’iniziativa si propone di individuare le azioni utili per dare risposte concrete alle esigenze degli italiani, sia nelle emergenze che nella situazione ordinaria.
Attraverso un’analisi specifica di alcune regioni – Piemonte, Veneto, Lazio, Puglia – il progetto ha l’obiettivo di individuare quali cantieri aprire oggi per avere un sistema Salute più efficiente, efficace e sempre più in grado di rispondere alle esigenze del cittadino e della società per come è oggi e per come sarà nel futuro, considerando aspetti come composizione demografica, cronicità, prevenzione ed assistenza.
“La pandemia ha avuto l’effetto di squarciare il velo sulle nostre vulnerabilità: il re è nudo! – dice
Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis – Nel periodo 2014-2019 la spesa sanitaria pubblica ha registrato una riduzione dell’1,2%, mentre aumentava in Germania (+18,4%), Francia (+15,1%), Regno Unito (+12,5%). Tra i paesi Ocse, l’Italia è stato l’unico a tagliare la spesa. E a causa dell’emergenza Covid si è inabissata una domanda di prestazioni sanitarie, che ha formato un sommerso destinato a investire come un’onda di ritorno il Servizio sanitario. Anche la radicale transizione demografica, con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle malattie croniche, ci obbliga a ripensare già oggi il modello di offerta di salute del futuro”.
“L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) – osserva
Enrico Coscioni, il Presidente AGENAS – si configura come organo tecnico-scientifico del SSN svolgendo attività di ricerca e di supporto nei confronti del Ministro della salute, delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Allo stesso modo assicura la propria collaborazione tecnico-operativa alle Regioni e alle singole aziende sanitarie in ambito organizzativo, gestionale ed economico-finanziario. Dunque ritengo meritevoli di attenzione iniziative come quella dei “Cantieri della sanità del futuro” che impongono una riflessione rispetto ai prossimi passi da compiere ricordando che il nostro primario obiettivo è quello di soddisfare i reali bisogni di cura dei cittadini in modo equo su tutto il territorio nazionale”.
“Siamo lieti di lavorare insieme a Censis ai Cantieri per la sanità del futuro – dichiara
Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato di Janssen Italia – Nonostante l’emergenza abbia messo a dura prova il nostro Sistema Sanitario Nazionale, ci ha anche permesso di riscoprire quanto gli investimenti in sanità siano un prerequisito imprescindibile per il buon funzionamento di tutto il sistema Paese. Grazie alle nuove risorse messe a disposizione, abbiamo una storica opportunità dinnanzi a noi per costruire la Sanità del futuro. Confermiamo il nostro impegno, al fianco delle istituzioni, per dare il nostro contributo, affinché possa davvero concretizzarsi il progetto di un Servizio Sanitario di eccellenza e sostenibile su tutto il territorio nazionale”.
08 aprile 2021
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