De Vincenti: “Presto un tavolo Governo-Imprese per il rilancio del settore farmaceutico”
L’annuncio del sottosegretario allo Sviluppo Economico è stato dato durante il seminario su “Il ruolo dell'impresa farmaceutica in Italia” su compatibilità, appropriatezza, percorsi diagnostici e terapeutici, sviluppo della ricerca e innovazione, organizzato dalla Fondazione Sicurezza in Sanità.
17 APR - “Entro pochi giorni si aprirà presso il Ministero dello Sviluppo Economico un Tavolo per definire obiettivi ed azioni a sostegno dello sviluppo dell'impresa farmaceutica in Italia, in particolare per quanto riguarda l'innovazione e la ricerca applicata alla Sanità”. È questo quanto annunciato dal sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico,
Claudio De Vincenti a conclusione del Seminario su "Il ruolo dell'impresa farmaceutica in Italia", organizzato dalla Fondazione Sicurezza in Sanità.
Il tavolo sarà condiviso con i Ministeri della Sanità, della Università e della Ricerca, della Economia nonché con Regioni, Agenas ed Aifa.
Ad aprire il seminario Vasco Giannotti Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità. "La Fondazione si offre come laboratorio permanente di ricerca, di condivisione ed analisi dei dati, di focus tematici, di proposte condivise. Un vero e proprio
think tank, per fare da cerniera tra mondo delle istituzioni ed imprese che operano nel settore farmaceutico e anche per promuovere nuove forme di partnership tra pubblico e privato con precisi codici etici e regole di trasparenza". Giannotti ha anche proposto che la Fondazione possa operare con i propri studi analisi e proposte a supporto del tavolo. Un impegno indubbiamente valorizzato dall'annuncio di De Vincenti, che dimostra l'importanza del confronto tra le parti per arrivare a soluzioni e proposte di rilancio del settore condivise.
Dopo Giannotti ha preso la parola
Andrea Bianchi, Direttore Generale per la Politica Industriale e la Competitività che ha declinato la prima agenda di problemi da sottoporre alla valutazione del tavolo con l'obiettivo di attrarre investimenti internazionali in Italia e sostenere le Piccole Medie Imprese nella sfida sulle biotecnologie e la ricerca. Questi i punti proposti: Credito di imposta finalizzato agli investimenti in ricerca dando stabilità alle normative; Sostenere in particolare la ricerca trasferibile ai fattori produttivi; Sostegno alle startup sulle nuove frontiere della ricerca ed ingegneria genetica; Finalizzare a programmi di innovazione specifici l'agenda digitale.
Nel seminario è poi intervenuto
Enrico Garaci Presidente Istituto Superiore di Sanità che ha insistito sulla necessità di premiare l'innovazione (anche laddove ancora non esistono dati di Evidence-based medicine) e la trasferibilità dei risultati della ricerca e nei processi clinici. Garaci ha poi anche sollecitato nuove normative per sviluppare la sperimentazione clinica anche nelle fasi due e tre con nuove forme di partnership tra pubblico e privato.
Dopo il presidente dell’Iss ha preso la parola
Federico Spandonaro dell’Università di Tor Vergata di Roma che ha insistito su come il Sistema Salute in italia (che rappresenta l'11,2% del Pil) possa essere un settore dinamico capace di produrre innovazione e sviluppo. La sanità in Italia costa meno (- 05 del Pil della media europea), ha specificato Spandonaro, che in altri paesi anche europei, necessita certo di tagli agli sprechi o di maggiore efficienza, ma anche di finanziamenti magari su progetti finalizzati e monitorabili oltreché di far crescere produzione industriale, ricerca e sviluppo.
Presenta al seminario anche
Farmindustria che attraverso il vicepresidente Emilio Stefanelli ha presentato una grande quantità di dati a dimostrazione come il settore farmaceutico in Italia è il primo settore high tech ed capace di una produzione di qualità ed è capace di esportare fino al 60% della produzione. Il settore farmaceutico occupa 130.000 persone tra diretti e indotto la spesa farmaceutica in Italia ha avuto un trend di crescita del 4% contro tutti gli altri comparti della sanità che hanno una spesa in più del 10 - 15%.
A chiudere il seminario è stato
Giovanni Bissoni, neo presidente dell'Agenas che ha insistito su quanto il sistema sanitario negli ultimi anni abbia avuto ridotti gli investimenti e di come si sia tentato di scaricare il deficit fondalmentalmente sulle regioni che hanno comunque saputo, salvo poche eccezioni, mettere sotto controllo i conti nelle regioni. Bissoni ha infine insistito sulla esigenza di dare stabilità alla crescita del finanziamento del fondo sel SSN in rapporto al Pil e ad operare perché la sanità operi come mercato nazionale anche nei confronti dell'impresa farmaceutica cercando di superare anche le incertezze di relazioni tra Aifa e Regioni.
17 aprile 2012
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci