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Coronavirus. I casi arrivano a 17.660, 1.439 i guariti e 1.266 i deceduti. Iss: “Età media decessi di 80 anni, il 71,2% tra gli uomini”


Rispetto a ieri si registrano 2.547 casi in più. Ad oggi il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 7.732 i malati in Lombardia, 2.011 in Emilia Romagna, 1.297 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 213 in Campania, 304 in Liguria, 455 in Toscana, 242 nel Lazio, 236 in Friuli Venezia Giulia, 126 in Sicilia, 121 in Puglia, 83 in Abruzzo, 157 nella Pa di Trento, 17 in Molise 8, 73 in Umbria, 123 in provincia di Bolzano, 37 in Calabria, 43 in Sardegna, 27 in Valle d’Aosta e 10 in Basilicata. IL REPORT

13 MAR - I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 17.660 (+2.547 rispetto), tra cui 1.439 persone guarite (+181 rispetto a ieri) e 1.266 deceduti (+250 rispetto a ieri). In tutto ad oggi sono stati effettuati 97.488 tamponi, dei quali oltre 60 mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
 
A tutt’oggi quindi le persone contagiate sono 14.955 (+2.116 rispetto a ieri), è quanto annunciato dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18.
 
Ad oggi il numero di contagiati (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 7.732 i malati in Lombardia (+836 rispetto a ieri), 2.011 in Emilia Romagna (+253), 1.297 in Veneto (+156), 794 in Piemonte (+240), 698 nelle Marche (+128), 213 in Campania (+39), 304 in Liguria (+61), 455 in Toscana (+103), 242 nel Lazio (+70), 236 in Friuli Venezia Giulia (+88), 126 in Sicilia (+15), 121 in Puglia (+23), 83 in Abruzzo (+5), 157 nella Pa di Trento (+55), 17 in Molise 8 (+1), 73 in Umbria (+11), 123 in provincia di Bolzano (+20), 37 in Calabria (+5), 43 in Sardegna (+4), 27 in Valle d’Aosta (+1) e 10 in Basilicata (+2).
 
Le vittime sono 890 in Lombardia (146 in più di ieri), 201 in Emilia Romagna (+55), 42 in Veneto (+10), 27 nelle Marche (+5), 46 in Piemonte (+20), 17 in Liguria (+6), 11 nel Lazio (+2), 10 in Friuli Venezia Giulia (+2), 2 in Abruzzo, 5 in Toscana,, 2 in Campania (+1), 1 in Valle d’Aosta, 2 nella Pa di Trento (+1), 2 nella Pa di Bolzano (+1), 2 in Sicilia (+2), 1 in Sardegna, 1 in Umbria (+1) e 5 in Puglia.
 
Le persone attualmente contagiate sono 14.955. I pazienti ricoverati con sintomi sono 7.426 6.650 (+776), 1.328 (+175) sono in terapia intensiva, mentre 6.201 (+1.165) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Stiamo lavorando con le Regioni per il potenziamento delle terapie intensive e sub intensive, stiamo acquisendo il materiale, dobbiamo lavorare per potenziare, come stiamo facendo, le nostre strutture ospedaliere. Oltre un milione di mascherine sono state distribuite anche oggi. Siamo a oltre 5 milioni di mascherine distribuite”, ha affermato il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, nel punto stampa sull'emergenza coronavirus specificando come “le tende pre-triage sono 521, 6 in più di ieri”.
 
Borrelli poi ha precisato che “per le attività di reperimento di beni necessari per l'attività sanitaria voglio ricordare un filone: l'attività di sequestro dei beni destinati alle esportazioni. Sapete che c'è l'esigenza di guanti monouso, di mascherine e altre tipologie di dispositivi medici, che stiamo reperendo sul mercato ma anche acquisendo attraverso la requisizione. Voglio ringraziare il prefetto di Como che ha disposto la requisizione le Agenzie delle Dogane e dei Monopoli, la Guardia di Finanza per il continuo impegno anche per la lotta agli speculatori in questo periodo di emergenza”.

Il Capo della Protezione civile ha poi sottolienaro che “c'è un meccanismo europeo di protezione civile e in quella sede abbiamo chiesto aiuto per supporto di materiali e ci teniamo in contatto. Ma sicuramente in altre occasioni l'intervento è stato più incisivo, e c'è stata una maggiore collaborazione. Il fatto che il virus sia contagioso di fatto ci permette di condividere soluzioni operative ma non c'è stato un collegamento operativo diretto”, ha aggiunto
 
“Ricordo a tutti l'importanza della donazione di sangue. In questa fase è molto importante che i donatori, nelle modalità raccomandate, non interrompano questa loro abitudine in questo periodo. Vorrei fare un appello alle persone generose che mettono il proprio sangue a disposizione di non interrompere questa pratica, raccordandosi con i propri centri sangue. Non ci sono motivi per non farlo”, ha affermato il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvia Brusaferro, in conferenza stampa.
 
Per quanto riguarda i prossimi giorni il presidente dell’Iss ha denunciato come “possiamo aspettarci dei casi nel weekend e una parte potrebbe essere legata a comportamenti assunti negli scorsi weekend. Ci sono state scene di persone al mare, a sciare o a mega-aperitivi: sono luoghi in cui il virus potrebbe essere circolato, alcuni potrebbero risultare positivi. Lo diciamo con dispiacere, ma dobbiamo dare atto da qualche giorno che gli italiani hanno colto come comportamenti sbagliati finiscano per ritorcersi contro e vadano evitati”.
 
Rispetto poi alle cure per il Covid 19 ha affermato che “posso riferire che in queste ore l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha riunito il suo comitato tecnico scientifico, ha analizzato le evidenze e sta deliberando la possibilità di avviare delle sperimentazioni per meglio comprendere questo effetto. Quando sperimentiamo dei farmaci partiamo dalla loro plausibilità biologica, ipotizzando che il principio attivo abbia effetti che possono risultare benefici per alcuni tipi di pazienti. Oggi i farmaci di cui parliamo vengono usati per altre patologie, prima ovviamente di poter definire come farmaci con indicazione specifica bisognerà fare una sperimentazione”. In questo senso “anche il farmaco anti-artrite testato all'ospedale Cotugno di Napoli, e in alcuni altri centri, è un'opportunità che va valutata con un trial per avere tutti i parametri che possano consentire di dire che effettivamente il meccanismo d'azione è valido in tutto i pazienti o in una parte di loro”.
 
Per quanto riguarda i dati sulla mortalità Brusaferro ha annunciato la pubblicazione del nuovo report dell'Iss che indica un’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 di 80 anni, più alta di circa 15 anni rispetto ai positivi- Sul totale dei deceduti le donne sono il 28,4% (vedi altro articolo).
 
Brusaferro ha anche evidenziato che “abbiamo due pazienti deceduti sotto i 40 anni: uno di loro aveva 39 anni e una condizione di patologia neoplastica ed è deceduto in ospedale, l'altro sempre di 39 anni è morto in casa e aveva alcuni fattori di comorbosità fra cui diabete, obesità e altre tipologie di disturbi che caratterizzavano la sua vita prima di infettarsi”. In ogni caso il presidente dell’Iss ha precisato che “sono dati in progress come sono ancora in analisi le cartelle cliniche di due casi di morti in persone non portatrici di malattie croniche. In ogni caso, nel 46% delle morti si riscontravano due o tre patologie preesistenti”.
 
“Ci troviamo di fronte ad una crisi globale – ha poi rimarcato - , nessun paese può considerarsi esente, indipendentemente dal numero di casi”. Nel mondo scientifico, ha detto “una crisi globale significa che l'unico modo per affrontarla è condividere i dati, per adattarli ai diversi contesti”
 
Invece per quel che riguarda le vittime considerate da Coronavirus “allo stato attuale non è disponibile una distinzione da coloro che sono decedute per il virus e quelle, che oggi gli vengono attribuite, che sono riconducibili ad altre cause”.
 

 

13 marzo 2020
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