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Coronavirus. Oms denuncia cybertruffa: “Usano il nostro nome per carpire dati personali via mail”


L'Organizzazione Mondiale della Sanità lancia un’allerta su messaggi di posta elettronica sospetti che tentano di trarre vantaggio dall'emergenza del nuovo coronavirus e inviate da indirizzi camuffati ad arte che potrebbero far pensare a mail inviate dall'Oms stessa. Utilizzando questo metodo, i criminali possono installare malware o rubare informazioni sensibili. Ecco come fare per evitare il phishing

14 FEB - L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sul proprio sito ha lanciato l’allerta su messaggi di posta elettronica sospetti che tentano di trarre vantaggio dall'emergenza del nuovo coronavirus. Questa azione fraudolenta si chiama phishing. Per evitare di cadere nella rete del phishing l’OMS ha fornito attraverso il suo sito informazioni utili di prevenzione.
 
Di seguito le più importanti.
Le e-mail di "phishing" chiederanno di:
- fornire informazioni riservate, come nomi utente o password;
- fare clic su un collegamento dannoso;
- aprire un allegato dannoso.
 
Utilizzando questo metodo, i criminali possono installare malware o rubare informazioni sensibili.
 
Come prevenire il phishing:
1. Verifica il mittente controllando il suo indirizzo email.
Assicurati che il mittente abbia un indirizzo email come “nome persona@who.int”. Se dopo il simbolo "@", non c’è scritto "who.int" la mail non proviene dall'OMS.
L'OMS non invia e-mail da indirizzi che terminano con "@who.com", "@who.org" o "@who-safety.org", ad esempio.
 
2. Controlla il collegamento prima di fare clic.
Assicurati che il link inizi con "https://www.who.int". Meglio ancora, vai direttamente al sito Web dell'OMS, digitando "https://www.who.int" nel tuo browser.
 
3. Presta attenzione quando si forniscono informazioni personali.
Considera sempre perché qualcuno vuole le tue informazioni e se è appropriato richiederle. Non c'è motivo per cui qualcuno abbia bisogno del tuo nome utente e password per accedere alle informazioni pubbliche.
 
4. Non correre nel prendere decisioni e non sentirti sotto pressione.
I criminali informatici utilizzano emergenze come 2019-nCov per indurre le persone a prendere decisioni rapidamente. Prenditi sempre tempo per pensare di fronte ad una richiesta di fornire tue informazioni personali e valuta se la richiesta è appropriata.
 
5. Se hai fornito informazioni riservate, non farti prendere dal panico.
Se ritieni di aver fornito dati come il tuo nome utente o password a criminali informatici, cambia immediatamente le tue credenziali su ciascun sito in cui li hai utilizzati.
 
6. Se vedi una truffa, segnalala.
Se vedi una truffa, parlacene.

14 febbraio 2020
© Riproduzione riservata

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