ADHD: ecco le nuove linee guida
L'American Academy of Pediatrics ha rinnovato le indicazioni per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività nei ragazzi tra 4 e 18 anni. Tra i fattori chiavi delle nuove indicazioni, l’importanza di diagnosticare e trattare le condizioni di comorbidità con il disturbo da deficit di attenzione/iperattività
02 OTT -
(Reuters Health) – L’American Academy of Pediatrics (Aap) ha aggiornato le linee guida per la pratica clinica sulla valutazione, diagnosi e trattamento del disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) nei bambini dai quattro ai 18 anni. Il precedente aggiornamento risaliva al 2011.
I dati del sondaggio nazionale del 2016 indicano che il 9,4% dei bambini negli Stati Uniti dai 2 ai 17 anni ha ricevuto diagnosi di Adhd; quasi due terzi all’epoca stavano assumendo farmaci per l’Adhd e circa la metà aveva ricevuto un trattamento comportamentale. Eppure, quasi un quarto non aveva ricevuto alcun trattamento.
“Dal 2011 sono state condotte molte ricerche ed è stata rilasciata la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm-5). La nuova ricerca e il Dsm-5 non supportano, tuttavia, i drastici cambiamenti delle precedenti raccomandazioni”, riportano le linee guida dell’Aap.
Pertanto, le linee guida riviste riportano solo aggiornamenti “incrementali” a quelle precedenti. Uno di questi è l’importanza di diagnosticare e trattare le condizioni di comorbidità in bambini e adolescenti con Adhd. Queste includono condizioni emotive o comportamentali (ansia, depressione, disturbo oppositivo provocatorio, disturbi della condotta, uso di sostanze), condizioni di sviluppo (disturbi dell’apprendimento e del linguaggio, disturbi dello spettro autistico) e condizioni fisiche (come tic e apnea notturna).
“Le prove sono chiare per quanto riguarda la legittimità della diagnosi di Adhd, i criteri diagnostici appropriati e le procedure necessarie per stabilire una diagnosi, identificare le condizioni di comorbilità e trattare efficacemente con interventi sia psicosociali che farmacologici. I passaggi necessari per sostenere trattamenti adeguati e raggiungere i risultati positivi a lungo termine restano comunque difficili”, scrive il panel che ha redatto le nuove linee guida.
Le procedure raccomandate richiedono ai medici di “trascorrere più tempo con i pazienti e le loro famiglie, sviluppare un sistema di gestione delle cure dei contatti con la scuola e altre parti interessate della comunità e fornire assistenza continua e coordinata al paziente e alla sua famiglia”.
L’Aap, insieme alle linee guida aggiornate, ha pubblicato altri due documenti. Uno riguarda un processo di algoritmo di cura per la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con Adhd e l’altro è un articolo sugli ostacoli sistemici alla cura di bambini e adolescenti con questo disturbo.
“Questi documenti supplementari sono progettati per aiutare i medici di assistenza primaria nell’attuazione delle raccomandazioni formali per la valutazione, la diagnosi e il trattamento di bambini e adolescenti con Adhd”, scriv il panel.
Fonte: Pediatrics 2019
Reuters Staff
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
Fonte immagine: superando.it
02 ottobre 2019
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