Melanoma. Non è sempre “colpa” del sole
di Ankur Banerjee
Il melanoma è la forma tumorale della pelle più diffusa. Contrariamente a quanto comunemente si ritiene, può insorgere anche in siti del corpo non esposti ai raggi del sole. Tra i fattori di rischio figurano età avanzata, nei, molti nei dall’aspetto atipico e un’anamnesi familiare di melanoma
05 GIU -
(Reuters Health) – Passare del tempo al sole senza protezione aumenta il rischio di melanoma, ma questo tumore della pelle può svilupparsi anche in siti scarsamente esposti.
Oltre 90% dei melanomi con le caratteristiche genetiche più comuni sono causati da un eccesso di radiazioni ultraviolette, provenienti sia dal sole che dalle lampade come quelle usate nei centri per l’abbronzatura.
Tuttavia, per alcuni melanomi situati in zone del corpo periferiche come palmi delle mani e piante dei piedi e sulle superfici mucose, l’esposizione solare non è la causa primaria.
Oltre all’esposizione solare, tra i fattori di rischio figurano età avanzata, nei, molti nei dall’aspetto atipico e un’anamnesi familiare di melanoma.
“Il primo segno di un melanoma è un neo o una lentiggine dall’aspetto insolito”, dice
Kucy Pon, dermatologa presso il Sunnybrook Health Sciences Center di Toronto, autrice con
Robert Micieli del contributo che CMAJ ha dedicato al melanoma il 13 maggio scorso, “Tuttavia, in un paziente su 10, la lesione potrebbe essere incolore e difficile da diagnosticare”.
“I melanomi non pigmentati possono apparire rosacei, rossastri, violacei, del colore normale dell’incarnato o essenzialmente chiari e incolore”, sottolinea
Ronald Moy, portavoce della Skin Cancer Foundation.
Pon e Micieli pongono l’accento su come qualsiasi lesione che si sospetta essere un melanoma debba essere esaminata da un dermatologo, soprattutto se presenta le cosiddette caratteristiche “ABCDE”: asimmetria, irregolarità dei bordi, variazione del colore, diametro superiore ai 6 mm ed evoluzione o cambiamento.
Per la prevenzione, i dermatologi raccomandano la frequente applicazione di una crema solare ad ampio spettro fattore 30 e indumenti protettivi e cappelli a tesa larga.
Fonte: CMAJ
Ankur Banerjee
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
05 giugno 2019
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