Lesioni spinali. Arrivano le Nano-Protesi Nervose per curarle
Una ricerca italiana ha portato allo sviluppo in laboratorio di biomateriali che potrebbero avere un ruolo importante nella cura delle lesioni spinali. La ricerca ha unito la scienza innovativa dei nanomateriali biomimetici e la medicina neuro-rigenerativa basata sulle cellule staminali cerebrali umane. In questo modo è stato creato un tessuto nervoso tridimensionale e composto da neuroni umani maturi e relative cellule di supporto (glia) funzionalmente attive.
26 MAR - Il CNTE insieme a ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano, l’Università di Milano Bicocca e le Associazioni No profit per la ricerca e la cura delle malattie degenerative Revert Onlus, annunciano i risultati della ricerca realizzata dal Team italiano del CNTE (Center for Nanomedicine and Tissue Engineering). La ricerca ha portato allo sviluppo in laboratorio di biomateriali di natura biologica sintetizzati in laboratorio che potrebbero avere un ruolo importante nella cura delle lesioni spinali.
La ricerca, di cui è corresponding author il Dr.
Fabrizio Gelain, coadiuvato dal Prof.
Angelo Vescovi, è stata pubblicata il 25 marzo 2019 sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale PNAS con il titolo “Idrogel multi-funzionalizzati supportano la maturazione di cellule staminali neurali umane in colture cellulari tridimensionali e la rigenerazione nervosa in lesioni al midollo spinale”.
“La ricerca – si legge in una nota - ha fuso due grandi branche della ricerca – la scienza innovativa dei nanomateriali biologici e la medicina neuro-rigenerativa basata sulle cellule staminali cerebrali umane. Partendo da questi due componenti basilari è stato letteralmente sintetizzato in laboratorio nuovo tessuto nervoso umano le cui caratteristiche sono state pre-determinate dai ricercatori proprio grazie alla possibilità di progettare al computer e poi sintetizzare in laboratorio i nanomateriali biologici. Sintetizzando tali materiali come gel e dotandoli delle proprietà meccaniche e biomimetiche necessarie a supportare e direzionare lo sviluppo delle staminali cerebrali, è stato creato un tessuto nervoso tridimensionale e composto da neuroni umani maturi e relative cellule di supporto (glia) funzionalmente attive. Questi costrutti rappresentano vere e proprie “protesi nervose”, le quali sono state quindi testate in animali con lesioni al midollo spinale”.
“I risultati – prosegue la nota - sono stati eccellenti poiché, non solo si è ottenuto un miglioramento dell’attecchimento del trapianto rispetto alle tecniche precedenti, ma un’oggettiva rigenerazione del tessuto midollare e recupero delle funzioni motorie. Va sottolineato come i materiali disegnati da Fabrizio Gelain siano biocompatibili, sintetici e composti al 99% da acqua e quindi utilizzabili in ambito clinico. Poiché le cellule utilizzate in questi studi sono le stesse staminali cerebrali di grado clinico in uso sui pazienti delle sperimentazioni in pazienti SLA e Sclerosi Multipla dal prof. Angelo Vescovi, l’applicabilità sul paziente è molto vicina. Lo studio, infatti, è ramo essenziale del progetto congiunto IRCCS Casa Sollievo e Revert Onlus per una sperimentazione clinica su pazienti mielolesi programmata entro i prossimi 2-3 anni”.
26 marzo 2019
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