Giornata mondiale dell’Epilessia. Sin: “Ad oggi crisi controllabili nel 70% dei soggetti”
Molte epilessie che esordiscono in epoca infantile sono ereditarie e, a volte, possono scomparire con gli anni. Il cervello, infatti, è una struttura dinamica che si sviluppa, cresce e si modifica nel corso del tempo. Nei soggetti anziani, invece, sono le lesioni cerebro-vascolari (ischemiche o emorragiche) e l’ipertensione arteriosa a costituire i fattori di rischio più rilevanti. Così la Società Italiana di Neurologia in occasione della giornata mondiale.
11 FEB - L’epilessia è una delle più comuni patologie neurologiche, con circa 500.00 persone affette in Italia, e, sebbene possa insorgere a qualunque età, il maggior numero di casi si registra in epoca neonatale-infantile e nell’anziano. In occasione della Giornata mondiale dell’Epilessia, che si celebra oggi, lunedi 11 febbraio, la Società Italiana di Neurologia sottolinea i passi avanti della ricerca: attualmente le opportunità terapeutiche disponibili permettono di controllare completamente le crisi epilettiche nel 70% dei soggetti.
“La ricerca scientifica è molto attiva nel campo dell’epilessia – afferma
Umberto Aguglia, Coordinatore del Gruppo di studio Epilessia della Sin, Ordinario di Neurologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro e Direttore del Centro Regionale Epilessie del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria - e nuovi farmaci vengono periodicamente immessi in commercio, aumentando l’armamentario terapeutico in possesso del neurologo a beneficio sia dell’aderenza terapeutica, sia della qualità di vita delle persone con epilessia. In alcuni soggetti resistenti al trattamento farmacologico – precisa Aguglia - è possibile ricorrere alla chirurgia, intervenendo direttamente nella zona del cervello da cui hanno origine le crisi. Inoltre, negli ultimi anni, grazie alle nuove tecniche di Risonanza Magnetica e di ricerca genetica, è migliorata la possibilità di riconoscere le cause dell’epilessia e di eseguire, ove possibile, una terapia personalizzata per il singolo paziente”.
Molte epilessie che esordiscono in epoca infantile sono ereditarie e, a volte, possono scomparire con gli anni. Il cervello, infatti, è una struttura dinamica che si sviluppa, cresce e si modifica nel corso del tempo. Nei soggetti anziani, invece, sono le lesioni cerebro-vascolari (ischemiche o emorragiche) e l’ipertensione arteriosa a costituire i fattori di rischio più rilevanti.
“Campagne informative come quella di oggi – conclude Aguglia - sono fondamentali nella lotta all’Epilessia una patologia ancora circondata da pregiudizi e disinformazione”. Sono molti, infatti, i luoghi comuni ancora da sfatare.
11 febbraio 2019
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