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Dermatologia. “Alla ricerca costante di soluzioni per migliorare qualità di vita pazienti”. Intervista a Pozzolini di Leo Pharma


Il Contry Lead dell’azienda illustra obiettivi e profilo dell’azienda. “Ci siamo dati cinque anni di tempo, a partire dal 2020, per “cambiare pelle”, e riposizionarci come leader a tutto campo in dermatologia: la solidità acquisita dall’esperienza maturata nel campo dei prodotti topici ci aiuterà a vincere la sfida che ci attende con l’ingresso nell’area dei biologici e nel campo delle malattie rare”.

04 DIC - “Ogni giorno insieme a tutti i collaboratori dell’affiliata italiana abbiamo ben in mente il nostro obiettivo principale: migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per fare questo non ci limitiamo a rendere disponibili le migliori soluzioni farmacologiche, ma consideriamo il paziente nel suo complesso, cercando di rispondere a tutte quelle necessità che chi soffre di patologie dermatologiche deve poter soddisfare per avere una vita migliore”. A parlare è Paolo Pozzolini, Country Lead LEO Pharma Italia che in quest’intervista traccia obiettivo e proflio dell’azienda
 
LEO Pharma ha un’esperienza consolidata maturata in questi anni nei trattamenti topici della psoriasi, campo nel quale ha sviluppato una serie di trattamenti veramente innovativi. Quali sono le pietre miliari di questo percorso, e qual è l’ultima innovazione presentata?
Prima di tutto vorrei ricordare che la nostra è una azienda totalmente dedicata alla dermatologia ed in particolare alla cura della psoriasi che, a breve, potremo trattare in tutte le sue forme dalla lieve/moderata alla moderata/severa grazie ad una gamma di trattamenti che vanno da quelli topici a   quelli, a breve, biologici. Questo ci autorizza a coltivare la nostra ambizione di diventare, da una parte il punto di riferimento per i  pazienti affetti da questa patologia e, dall’altra, i partner preferiti dei dermatologi. Dalla nostra esperienza sappiamo che, nel trattamento della psoriasi, sia in quella di grado lieve-moderato che moderata-grave, sono ancora numerosi gli unmet needs nonostante i grandi progressi compiuti negli ultimi anni. In molti pazienti, infatti, si riscontra tuttora una percezione di bassa efficacia in particolare dei trattamenti topici, dovuta anche  a   schemi terapeutici lunghi e a volte poco pratici.  Tutto ciò genera una scarsa aderenza da parte dei pazienti e, di conseguenza, un outcome non in linea con le loro aspettative che, soprattutto con riferimento a quelli affetti da psoriasi moderata passano, in alcuni casi,  a trattamenti sistemici non rispettando quanto previsto dalle Linee Guida. In generale, possiamo affermare che fino ad oggi,  il miglioramento della qualità di vita non è stato particolarmente soddisfacente per la maggioranza dei pazienti. Proprio per questo LEO Pharma negli ultimi anni ha continuato a ricercare soluzioni innovative sia dal punto di vista farmacologico sia di modalità di applicazione.
 
Pensiamo in particolare all’ultimo prodotto topico che abbiamo messo a disposizione dei pazienti: una schiuma spray cutanea a base di calcipotriolo/betametasone che nasce proprio  per rispondere alle esigenze dei pazienti in un’ottica di migliorarne la qualità di vita. I punti di forza di questo prodotto sono la maggiore efficacia, grazie all’innovativa formulazione in schiuma spray cutanea che attraverso il fenomeno della super-saturazione consente una maggiore e più rapida penetrazione dei principi attivi attraverso la cute oltre ad una durata di trattamento dimezzata, che favorisce l’aderenza dei pazienti. Questa nuova formulazione risponde all’approccio ideale al paziente con psoriasi, che deve essere personalizzato, in base alle caratteristiche della malattia e del paziente stesso.
 
Con brodalumab, recentemente approvato in Europa e a breve in arrivo in Italia, LEO Pharma sta entrando nel campo assai più complesso e competitivo dei farmaci biologici pur mantenendo il target di riferimento, ovvero i dermatologi e le malattie della pelle. Può spiegarci come si arricchirà il portfolio dell’azienda a medio e lungo termine?
Si, diciamo innanzitutto che LEO Pharma è entrata nel mercato dei farmaci biologici per la cura, oggi, della psoriasi e, nel prossimo futuro della dermatite atopica severa con un anticorpo monoclonale, ora in pipeline, tralokinumab, una nuova molecola in fase sperimentale che è un anti-interleuchina-13. Ma, tornando alla psoriasi, presto renderemo disponibile il nostro primo farmaco biologico: l’anticorpo monoclonale brodalumab, un anti-recettore dell’interleuchina-17 indicato per pazienti affetti da psoriasi a placche da moderata a grave, che in un recente studio a lungo termine ha dimostrato di mantenere livelli elevati e costanti di cute libera da lesioni in pazienti con malattia da moderata a grave per oltre 2 anni.
 
In questa nuova ottica, l’obiettivo di LEO Pharma è quello di prendersi cura delle persone con malattie della pelle a 360°, in che modo?
Ogni giorno insieme a tutti i collaboratori dell’affiliata italiana abbiamo ben in mente il nostro obiettivo principale: migliorare la qualità di vita dei pazienti. Per fare questo non ci limitiamo a rendere disponibili le migliori soluzioni farmacologiche, ma consideriamo il paziente nel suo complesso, cercando di rispondere a tutte quelle necessità che chi soffre di patologie dermatologiche deve poter soddisfare per avere una vita migliore. Tutte le funzioni aziendali lavorano in sinergia a questo obiettivo ambizioso, ma raggiungibile, che ponga al centro non solo il paziente ma la “persona” nel suo insieme. Per farlo utilizziamo un approccio olistico che va dall’informazione scientifica sulle nostre soluzioni, al sostegno alla ricerca in campo dermatologico, alla commercializzazione delle nostre soluzioni, all’informazione sulle patologie della pelle, fino a creare programmi di supporto e strumenti innovativi per aiutare i pazienti a gestire al meglio la loro condizione. Tutto questo coadiuvato dalla nostra forte volontà di costruire partnership di lungo termine con le Società scientifiche in dermatologia, le Associazioni di pazienti e le Istituzioni, sia nazionali sia regionali. Una vera e propria alleanza strategica con l’unico scopo di supportare il paziente come persona, nel suo complesso, e migliorare la qualità di vita di chi soffre di patologie della pelle.
 
 
LEO Pharma è un’azienda in piena espansione, anche a seguito delle recenti acquisizioni del portfolio dermatologico di Astellas (nel 2016) e dell’unità di Bayer dei farmaci dermatologici soggetti a prescrizione, che comprende il controllo dello stabilimento di Segrate in Italia (2018); qual è l’importanza strategica di queste operazioni?
LEO Pharma è oggi in posizione di vantaggio per consolidarsi come azienda globale in dermatologia, leader sia nei trattamenti topici sia nelle terapie biologiche. Va in questa direzione la partnership strategica avviata con AstraZeneca, che ha come fulcro molecole sperimentali per il trattamento della dermatite atopica e della psoriasi, due delle principali malattie della pelle a livello mondiale. Questa partnership permetterà a LEO Pharma di espandere nel tempo in modo significativo la propria offerta terapeutica, affiancando le nuove terapie biologiche ai trattamenti topici già in portfolio.

Importantissima a livello strategico anche l’acquisizione dell’Unità di Bayer dei farmaci dermatologici soggetti a prescrizione. L’acquisizione riguarda terapie topiche su prescrizione per il trattamento di acne, infezioni fungine della pelle, rosacea e una gamma di steroidi per uso topico per un fatturato complessivo, nel 2017, di oltre 280 milioni di euro. Questa acquisizione consentirà a LEO Pharma di espandersi significativamente in mercati chiave nel mondo e di ampliare le proprie aree terapeutiche. In particolare, per il nostro Paese l’accordo con Bayer segna il passaggio in LEO Pharma di un’importante realtà produttiva come lo stabilimento di Segrate: ci impegneremo per valorizzare al meglio questa risorsa e il suo potenziale per il territorio e la farmaceutica nazionale.

Infine ancor più recentemente abbiamo siglato una partenershio globale con PellePharm società californiana pioniera nel campo  delle malattie rare, dando vita ad una collaborazione strategica di sviluppo e commercializzazione per rispondere alle esigenze cliniche insoddisfatte di diverse patologie dermatologiche prive ad oggi di terapie.  Grazie a questa partnership le due aziende potranno promuovere  l’innovazione e l’accesso a potenziali terapie per quei  pazienti affetti da patologie  con un forte impatto sulla vita, quali la Sindrome di Gorlin e il Carcinoma basocellulare (BCC) a elevata ricorrenza, due forme rare e distinte di tumore della pelle.
 
Nuove sfide a livello globale attendono dunque LEO Pharma per il 2020-2025. Quali saranno i punti di forza della vostra azienda in questa nuova sfida? Come impatteranno per LEO Pharma Italia?
Ci siamo dati cinque anni di tempo, a partire dal 2020, per “cambiare pelle”, e riposizionarci come leader a tutto campo in dermatologia: la solidità acquisita dall’esperienza maturata nel campo dei prodotti topici ci aiuterà a vincere la sfida che ci attende con l’ingresso nell’area dei biologici e nel campo delle malattie rare.

Ci stiamo attrezzando in questa prospettiva: sta nascendo una nuova Business Unit, chiamata “Bioderm”, e stiamo promuovendo nuove competenze oltre ad un cambio di cultura aziendale. Naturalmente questo nuovo processo comporterà un costante confronto con le Istituzioni nazionali e regionali per condividere le opportunità dell’innovazione. In questo percorso faremo leva sui nostri consolidati punti di forza: la flessibilità, che significa sapersi adattare rapidamente ai cambiamenti; un robusto know-how ed expertise in dermatologia; la capacità di proporre modelli innovativi di accesso al mercato; un’attenzione al paziente inteso come “persona”; infine, la “diversità” di LEO Pharma dal punto di vista della governance, che ci permette la totale autonomia nell’impostare le nostre strategie anche e soprattutto per quanto attiene gli investimenti degli utili, grazie alla nostra totale appartenenza alla LEO Foundation.
 
Come è cambiata LEO Pharma Italia dal 2011, anno dell’apertura della filiale? E come cambierà la filiale italiana alla luce delle nuove sfide?
La nuova strategia sicuramente rafforzerà la posizione di LEO Pharma Italia, la cui presenza si è già consolidata di molto in questi ultimi anni. Siamo passati, infatti, da un fatturato di 20 milioni di euro nel 2011 ai 40 milioni del 2016. Tra il 2013 e il 2016 abbiamo investito 80 milioni di euro nel Paese e per il 2016-2018 sono già stati programmati investimenti per 78 milioni di euro. Nella sede italiana di LEO Pharma lavorano oggi circa 80 dipendenti, numero destinato ad aumentare vista di questa nuova e avvincente sfida.

04 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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