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Lifebrain. Diagnostica d’eccellenza, uniformità delle performance e alta tecnologia per il network di Laboratori che “parla italiano” 


Presente in 15 regioni italiane con oltre 240 centri, il Gruppo che offre servizi di analisi, diagnostica specialistica e service di laboratorio è stato acquisito da Investindustrial lo scorso maggio. Nicoloso: “La nostra forza è di applicare con il medesimo impegno il progresso scientifico e tecnologico in medicina di laboratorio in tutti i Centri presenti in Italia”.

18 OTT - “Offrire una diagnostica qualitativamente d’eccellenza da Nord a Sud, con i medesimi standard in ognuno dei propri laboratori e punti prelievo”.
 
È questa la mission del Gruppo Lifebrain ormai completamente italiano dopo l’acquisizione da parte di Investindustrial del maggio scorso. Un Gruppo dai numeri di tutto rispetto: 20 milioni gli esami dispensati e 8 milioni i pazienti seguiti ogni anno nelle 15 regioni italiane dove è capillarmente presente. E ancora, oltre 240 tra laboratori e centri prelievo, 12 aree di specializzazione di Medicina di Laboratorio, oltre 8mila clienti di Medicina del lavoro e più di 1.800 clienti in Service tra strutture sanitarie pubbliche e private.
Numeri che si sono quasi triplicati negli ultimi anni, dimostrando come il network italiano di Lifebrain sia in espansione e miri sempre di più a coniugare l’eticità di un servizio pubblico con l’eccellenza e l’efficienza da servizio privato.
 
“La forza del Gruppo – ha spiegato il Chief Executive Officer Lifebrain Italy Marcello Nicoloso – è quella di applicare con il medesimo impegno il progresso scientifico e tecnologico in Medicina di laboratorio in tutti i Centri presenti in Italia. Questo si rende possibile grazie all’utilizzo di tecnologie diagnostiche sempre più complesse e performanti. Ma non solo”.
 
Lifebrain ha infatti affinato nel tempo il concetto di una “moderna gestione della sanità” che vede nella rete la sua forza principale, sia nel settore pubblico sia in quello privato, diventato con il tempo parte integrante e imprescindibile del sistema.
Come ha spiegato Nicoloso, questo delicato passaggio per Lifebrain si è reso possibile grazie a una particolare attenzione alle economie di scala e a un costante e periodico aggiornamento dei professionisti: “Fattori questi, che vanno di pari passo con la sostenibilità economica e la qualità della refertazione diagnostica che cresce in maniera direttamente proporzionale con il numero di esami realizzati. Più il network è in grado di rinnovarsi, puntare sulle moderne tecnologie, recepire i bisogni del territorio e tradurli in buone pratiche, più il clinico può fare una diagnosi precisa e mirata con conseguente miglior applicazione delle terapie. Con evidente vantaggio del paziente che riesce ad avere una diagnosi di altissima qualità in tempi certi”.
 
Lo sforzo di Lifebrain è stato quindi quello di investire in tecnologia, puntando su sistemi di automazione personalizzata per il laboratorio, che semplificano le operazioni, riducono le attività manuali e migliorano l'efficienza, la qualità e la sicurezza dei risultati. “Nella fase preanalitica e in quella analitica – ha sottolineato il Ceo Italy di Lifebrain –  utilizziamo sistemi high-throughput che consentono di processare un elevato numero di campioni simultaneamente con una drastica riduzione dei tempi di refertazione e nel rispetto dei più alti standard qualitativi”.
 
L’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione e la costante formazione del personale in tutti gli “Hub” e “Mini-Hub” del Gruppo hanno consentito non solo l’uniformità delle performance in ognuno degli oltre 240 centri Lifebrain, ma anche una ricaduta immediata sui pazienti.
“Circa il 70% delle diagnosi, anche le più complesse, viene definito grazie a esami di laboratorio. – ha detto Nicoloso – e oggi anche i percorsi di screening di numerose patologie, tra cui quelle tumorali, ma anche di monitoraggio di patologie croniche di altissima diffusione come il diabete, non possono prescindere dagli esami di laboratorio”.
 
Da qui le numerose campagne di prevenzione che Lifebrain propone periodicamente nei suoi Centri, anche con modalità favorevoli al cittadino, con il fine di alimentare la cultura della prevenzione “uno dei punti di forza di Lifebrain”.
 
Non ultima l’attenzione al benessere del cliente/paziente. “Chi si rivolge ad un Centro come i nostri – prosegue Nicoloso – la maggior parte delle volte lo fa con un forte coinvolgimento emotivo: la paura di trovare conferma a un sospetto del medico o la verifica dell’andamento di una patologia in atto. Diventa quindi non secondaria la sua presa in carico per garantirgli non solo un approccio professionale, ma anche umano e di sensibilità. Ecco perché nella formazione e nell’aggiornamento del personale si tiene nel medesimo conto la parte tecnico-scientifica e quella umana”.
 
Lo testimonia la ricerca in ogni Centro del miglioramento degli ambienti di accettazione, per renderli confortevoli e a misura di paziente. Dagli “spazi bimbi”, ad esempio, creati in Toscana per sdrammatizzare il momento del prelievo nei piccoli pazienti, all’iniziativa avviata in Lombardia della formula cornetto e cappuccino per fare iniziare la giornata con il sorriso a coloro che si recano nei Centri Lifebrain per effettuare le analisi.
 

18 ottobre 2018
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