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Assemblea Assogenerici. La solidarietà protagonista con il progetto “Farmacie di Strada” insieme al volontariato e alla Fofi. Ma per equivalenti e biosimilari serve una svolta sulla governance

di Ester Maragò

All'assemblea annuale dell'associazione delle imprese produttrici di farmaci equivalenti protagonista assoluto è il progetto "farmacie di strada"  in partnership con Imes, Banco farmaceutico e Fofi che prevede la distribuzione di medicinali donati da privati e aziende in due ambulatori di medicina solidale a Roma. Ma dall’Assemblea arrivano nove richieste al Governo per dare una spinta definitiva al settore, compreso quello del biosimilare. Un settore in salute come dimostra il trend in crescita delle cure fuori brevetto nel primo semestre dell’anno

18 SET - Bisogna fare marciare insieme sostenibilità e solidarietà per riuscire a dare risposte ai tanti cittadini che per problemi di reddito rinunciano ad accedere a cure o prestazioni mediche. Ne è convinta Assogenerici, talmente convinta che dalle parole è passata ai fatti.
 
In occasione dell’Assemblea pubblica delle industrie dei farmaci generici e biosimilari, oggi all’Auditorium dell’Ara Pacis a Roma, ha lanciato la sua sfida per allargare la platea di chi ha accesso alle cure mettendo sul tappeto un’iniziativa concreta:“Farmacie di Strada”.
 
Un progetto dallo slogan “Abbiamo cura di loro” - proposto dall’Istituto di Medicina Solidale Onlus (Imes), Onlus attiva da 14 anni grazie all’attività di volontariato di un gruppo di medici universitari di Tor Vergata, sostenuto da Assogenerici in partnership con la Fondazione Banco Farmaceutico (Fbf), l’associazione Banco Farmaceutico Research (Bfr) e la Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti (Fofi) - che prevede l’apertura per un anno a Roma, di due presìdi negli ambulatori di medicina solidale di Tor Bella Monaca e nel colonnato di San Pietro per la distribuzione di medicinali donati da privati e aziende. E con un obiettivovalidare il modello pilota per renderlo “esportabile” in altre realtà. Non solo, tutti i dati relativi agli accessi effettuati saranno registrati in una cartella informatizzata che permetterà la raccolta di dati e la realizzazione di un report epidemiologico. Un’esperienza che consentirà inoltre la realizzazione di una sorta di prontuario della “Farmacia di strada”, appositamente disegnato in relazione alle patologie prevalenti, alle linee guida di terapia, alla scelta dei farmaci essenziali.
 
Un sostegno a chi rischia di restare ai margini del diritto alla salute e una sfida perché, come ha spiegato Enrique Häusermann, Presidente Assogenerici nella sua relazione all’assemblea pubblica: “Il progresso vero non lascia indietro nessuno”.  “Sono troppi i cittadini, italiani e stranieri, che rinunciano alle cure o alle prestazioni mediche per problemi di reddito – ha detto Häusermann – con le nostre aziende siamo stati paladini della sostenibilità, consentendo al Ssn di curare più persone a parità di risorse. Oggi è tempo di fare un gradino in più, aggiungendo alla sostenibilità la solidarietà.  È per questo che nell’Assemblea pubblica di quest’anno abbiamo scelto di mettere assieme il tema della sostenibilità, declinato attraverso le nostre proposte sulla Governance farmaceutica, con il tema della solidarietà, espresso concretamente nel progetto delle ‘farmacie di strada’, che presentiamo in partnership con altri attori del sistema Salute”.

E l’iniziativa ha incassato il plauso del ministro della Salute Giulia Grillo che, in un messaggio inviato all'assemblea, ha definito i progetti portati avanti “un pregevole esempio di lungimiranza e un validissimo strumento a sostegno del Sistema sanitario nazionale”.
Al ministro si è aggiunto il messaggio della Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, Marialucia Lorefice: “Queste ambiziose ed efficaci iniziative hanno garantito in questi anni l’accesso alle cure alle fasce sociali più fragili della popolazione: immigrati, senza tetto, bambini, anziani indigenti, in un territorio complesso e ampio come quello del Comune di Roma”.

Per Assogenerici, l’obiettivo deve essere quello di limitare l’impatto di fattori socio-economici sullo stato di salute delle persone e sostenere il Ssn “un modello unico che troppo spesso diamo per scontato: in quest’ottica la scelta di equivalenti e biosimilari è una scelta etica” ha aggiunto il Presidente Häusermann. 
 
Entro il 2023 andranno in scadenza di brevetto farmaci che determinano una spesa di 3,1 miliardi di euro l’anno. Nel triennio 2018 - 2020, con l’arrivo dei farmaci equivalenti di diverse molecole in scadenza di brevetto, si raggiungeranno risparmi cumulati superiori a 800 milioni di euro. Mentre sul fronte dei biologici, tra il 2018 e il 2022, perderanno la protezione brevettuale sette molecole (adalimumab, trastuzumab, bevacizumab, insulina lispro, ranibizumab, teriparatide, pegfilgrastim) che oggi vantano un mercato annuale di circa 1 miliardo di euro. 
 
Nove richieste del comparto per il Tavolo della Governance. “La diminuzione della spesa farmaceutica documentata dai dati Aifa è stata ottenuta grazie al fatto che la maggior parte dei farmaci utilizzati ogni giorno a carico del Ssn sono medicinali a brevetto scaduto – ha sottolineato il Presidente di Assogenerici – ma per ottenere un mercato efficiente per questi prodotti servono scelte politiche adeguate, capaci di incoraggiare domanda e offerta: bisogna agire sia sui meccanismi della competizione, garantendo un rapido accesso al mercato, sia sulla comunicazione indirizzata a medici e pazienti”.
 
Ecco quindi che in un’ottica di sostenibilità al sistema dall’Assemblea pubblica sono state lanciate nove richieste per il Tavolo della Governance inaugurato al ministero della Salute dal quale dovrebbero scaturire anche proposte utili in vista della manovra.
 
1. compensazione trasversale tetti–fondi, mantenendo ogni avanzo nel capitolo della spesa farmaceutica;
2. revisione del pay back con criteri di equità e certezza (ripiani per quota di mercato impresa;
sfondamento innovativi e orfani a regole attuali);
3. reinvestire nella farmaceutica tutti i risparmi derivanti da equivalenti e biosimilari;
4. prevedere l’obbligo di riapertura della gara ospedaliera all’avvento del primo equivalente;
5. disegnare capitolati di gara che garantiscano prevedibilità e sostenibilità delle forniture
(anti–carenza);
6. rivedere il PHT, uniformando l’elenco dei farmaci in distribuzione diretta e per conto ed escludendo i farmaci fuori brevetto di normale utilizzo nell’assistenza territoriale;
7. eliminare il patent linkage;
8. semplificare le procedure autorizzative e negoziali dei farmaci equivalenti;
9. sostenere l’adozione dell’SPC Waiwer, sia per l’export sia per lo stoccaggio, eliminando i paletti oggi previsti nella proposta della Commissione UE.
 
“Le nostre aziende vogliono continuare a svolgere il proprio ruolo di generatore di risorse svolto fino ad oggi. Perché ciò accada è necessario che il Tavolo per la riforma della governance farmaceutica insediato dalla Salute ascolti anche la voce del sistema produttivo, senza pregiudizi. Il nostro auspicio – ha concluso – è quello di poter avviare a quel Tavolo un aperto confronto su un Patto di stabilità pluriennale basato sull’individuazione e condivisione di politiche di acquisto pubblico sostenibili”.
 
Ester Maragò

18 settembre 2018
© Riproduzione riservata

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