Alzheimer. La malattia si sconfigge copiandola
Ricercatori statunitensi del Rensselaer Polytechnic Institute hanno sviluppato un nuovo metodo per creare anticorpi che si leghino alle proteine che causano la patologia, sconfiggendola. Il segreto? Copiare le strutture stesse delle molecole tossiche per sintetizzare farmaci che si leghino a loro.
12 DIC - I biologi di tutto il mondo da tempo cercano un modo di creare anticorpi che possano combattere patologie specifiche. Fino ad oggi i risultati ottenuti erano ben pochi, per via della difficoltà nel creare in laboratorio anticorpi che potessero attaccare alcune molecole specifiche, cioè che avessero come target la sola malattia. Oggi, però, che ora alcuni scienziati del Rensselaer Polytechnic Institute di Troy nello stato di New York ci siano riusciti, creando un anticorpo che neutralizza le proteine causa dell’Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato su
Pnas.
Gli anticorpi sono grandi proteine prodotte dal sistema immunitario per combattere infezioni e patologie.la loro struttura è tipicamente ad Y, sovrastata da piccoli anelli peptidici. Sono proprio questi piccoli anelli ad essere di fondamentale importanza: è la combinazione specifica di anelli in posizioni e sequenze diverse che permette all’anticorpo di legarsi al target giusto e neutralizzarlo. Fino ad oggi sembrava dunque impossibile riuscire a trovare la giusta struttura per creare un anticorpo efficace, perché i ricercatori spesso non riuscivano a capire quale specifico anello peptidico si legasse a quale molecola.
Ma i ricercatori americani che hanno pubblicato questa ricerca sono stati capaci di aggirare il problema. Nello studio, hanno infatti usato le stesse interazioni molecolari che permettono alle proteine causa dell’Alzheimer a rimanere insieme e formare le placche tossiche per il nostro sistema nervoso. Gli scienziati hanno in un certo senso copiato le connessioni tra queste molecole allo scopo di sintetizzare gli anticorpi giusti, che si legassero solo alle proteine che causano la malattia, lasciando libere le altre. “Abbiamo sfruttato la natura stessa delle molecole contro cui stiamo lottando”, ha spiegato Peter Tessier, docente di Ingegneria Chimica e Biologica che ha lavorato allo studio. “Sono state le stesse interazioni proteiche che causano la malattia nel cervello a fornirci il modo di sfruttare anticorpi capaci di legarsi loro”.
La malattia di Alzheimer è infatti dovuta a proteine specifiche, le beta amiloidi,che si connettono insieme formando piccoli aggregati tossici per il nostro organismo. La formazione di placche simili è alla base di altre malattie del sistema nervoso, come il morbo di Parkinson e quello della mucca pazza. Per questo, secondo il team di ricerca, un approccio simile potrebbe essere usato per un ampio spettro di patologie.
A lungo termine gli scienziati vorrebbero dunque riuscire a sintetizzare dei farmaci efficaci, sulla base di questo nuovo metodo. “Legando gli anticorpi a specifiche proteine, tossiche per il nostro organismo, si può capire come sviluppare farmaci che prevengano o addirittura invertano il morbo”, ha concluso Tessier. “E non stiamo parlando solo della cura all’Alzheimer, ma anche alla sconfitta di altre malattie letali del sistema nervoso”.
Laura Berardi
12 dicembre 2011
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Scienza e Farmaci
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy