Quotidiano on line
di informazione sanitaria
24 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Per i bimbi europei “obesità da schermo”. I pediatri: meno ore on line e controllo dei genitori

di Lisa Rapaport

Televisori, smartphone, tablet e computer. Sono questi i responsabili dell’aumento dell’obesità tra i bambini del Vecchio Continente. A lanciare l’allarme sono gli esperti dell’European Academy of Pediatrics e dell’European Childhood Obesity Group, che hanno pubblicato un documento condiviso su Acta Paediatrica

15 DIC - (Reuters Health) – Secondo uno studio del 2017 condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa un bambino su cinque, in Europa, è sovrappeso o obeso. Il 97% delle famiglie europee possiede una TV in casa, il 72% ha un computer, il 68% ha accesso a Internet e il 91% ha un cellulare. Secondo gli esperti dell’European Academy of Pediatrics e dell’European Childhood Obesity Group, questa disponibilità tecnologica avrebbe determinato un aumento del tempo passato davanti agli schermi, contribuendo all’incremento di sonno non ristoratore, a un peggioramento delle abitudini alimentari e a una minore attività fisica.

“I mass media – hanno scritto gli autori – hanno dimostrato di avere un ampio effetto sulla salute dei bambini e possono influenzarli fisiologicamente, con un impatto sul benessere psicologico”. Secondo Adamos Hadjipanayis, segretario dell’European Academy of Pediatrics, “vi sono prove di un forte legame tra i livelli di obesità nei Paesi europei e l’esposizione a tv e computer nell’infanzia”.

E i genitori?
E i genitori sarebbero corresponsabili, dal momento che hanno poca consapevolezza di ciò che i loro figli fanno online e quanto tempo trascorrono su tablet o computer. Un altro problema è rappresentato dalla pubblicità sugli alimenti, perché potrebbe convincere i bambini a desiderare cibo spazzatura e renderli meno propensi a mangiare frutta e verdura. Così, aumentare la sorveglianza sarebbe molto utile.

Jennifer Emond, della Geisel School of Medicine di Lebanon, nel New Hampshire, che non era coinvolta nella dichiarazione di consenso, dà pochi e semplici consigli: “Limitare il tempo che si trascorre davanti agli schermi ogni giorno, non avere apparecchi elettronici in camera da letto e assicurarsi che i bambini siano esposti a programmi e siti di alta qualità”. Mentre per quel che riguarda i social network, “i genitori dovrebbero avere accesso agli account dei figli e monitorare l’interazione”.

Fonte: Acta Paediatrica

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Nutri & Previeni)

15 dicembre 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy