Ema. Meno 10 giorni al voto. Gli esperti: “Sarà un bagno di sangue”
di Lily Cusack e Alastair Macdonald
Secondo alcuni diplomatici “tutti cercheranno di portare acqua al proprio mulino. E non avrà niente a che fare con i meriti che hanno le diverse città candidate a prendere il posto di Londra dopo la Brexit”. Tra le possibili strategie per accaparrarsi l’Agenzia e i suoi 900 dipendenti c’è l’autovoto e non solo
10 NOV -
(Reuters) - Sarà un “bagno di sangue” la riunione a Bruxelles del 20 Novembre, dove 27 Ministri decideranno quale sarà la nuova sede dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema). “Tutti cercheranno di portare acqua al proprio mulino. E non avrà niente a che fare con i meriti che hanno le diverse città”. A dichiararlo uno dei funzionari dell'UE ieri, confermando che nessuna delle città, da Oporto a Helsinki, si è ritirata dalla corsa da quando il concorso è stato aperto, mesi fa.
Polo per aziende farmaceutiche e ricercatori
Diciannove paesi europei lotteranno duramente per accaparrarsi l’Ema quando lascerà definitivamente la capitale britannica post-Brexit. Non si sa, tra l'altro, quanto durerà l’incontro dei 27 Ministri. Il destino della sede sarà deciso prima di votare, lo stesso giorno, per otto città che vorrebbero ospitare la più piccola European Banking Authority, il premio per il Paese “vincitore” della sede sarà ospitare un ente che attrae aziende farmaceutiche e ricercatori internazionali che cercano l'approvazione dei loro prodotti, portando un indotto di lavori e viaggi. Ma la stessa EMA ha già sottolineato,
dopo i risultati di una un'indagine interna, che molti dei suoi 900 dipendenti lascerebbero l'ente qualora venisse scelta una sede come Varsavia o Sofia. Mentre le migliori città sarebbero Vienna, Amsterdam e Barcellona e Milano al quarto posto.
Una votazione trasparente?
In teoria andrebbero rispettati dei criteri obiettivi per la scelta. Per esempio, la città scelta dovrà offrire locali pronti all'inizio di marzo 2019, quando la Gran Bretagna lascerà definitivamente l'Unione Europea. Inoltre, la scelta dovrà ricadere su una città accessibile da tutta Europa. Ma con il fatto che il voto sarà segreto, questi criteri avranno un peso marginale.
Nel primo turno di voto, comunque, ciascun Paese può dare tre punti alla sua prima scelta, due alla seconda e uno alla terza. Dunque, il punteggio più alto sarà dato, presumibilmente, al Paese di provenienza, mentre altri potrebbero essere assegnati ai candidati più deboli, per danneggiare quelli più forti. Se non c'è vincitore al primo turno, comunque, ci sarà una seconda votazione e se necessario ci sarà un ballottaggio.
Fonte: Reuters
Lily Cusack e Alastair Macdonald
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Daily Health Industry)
10 novembre 2017
© Riproduzione riservata
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