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Bambini. Un divorzio “rancoroso” dei genitori abbassa le difese immunitarie

di Lisa Rapaport

Se i genitori hanno divorziato in modo brusco, interrompendo i rapporti tra loro, i figli, sia durante l’infanzia, sia nell’età adulta, saranno più vulnerabili alle sindromi respiratorie. Lo stesso non può dirsi per i figli di coloro che si separano rimanendo in rapporto amichevoli. Lo studio è stato pubblicato da PNAS.

07 LUG - (Reuters Health) – I bambini i cui genitori si separano e non hanno più rapporti sembrano essere più vulnerabili a sindromi respiratorie come i raffreddori rispetto ai bimbi i cui genitori rimangono sposati o si separano rimanendo in buoni rapporti. “In letteratura ci sono evidenze circa la predisposizione ad ammalarsi, nell’infanzia e nell’età adulta, di bambini figli di genitori divorziati”,  dice Michael Murphy, psicologo ricercatore dell’Università Carnegie Mellon di Pittsburgh.

Lo studio
Per realizzare lo studio i ricercatori hanno isolato 201 adulti sani, esposti a rinovirus39 (RV39) e li hanno monitorati per cinque giorni ,per vedere come l loro sistemi immunitari reagivano e se sviluppavano la sindrome respiratoria.I partecipanti alla ricerca avevano in media 30 anni e 92 di loro (46%) hanno riferito che i genitori erano divorziati o separati da quando erano bambini. Tra quanti avevano genitori divorziati, 51 avevano riferito che i genitori non si parlavano. Lo studio ha evidenziato che gli adulti con genitori divorziati in cattivi rapporti avevano il triplo delle possibilità di sviluppare un raffreddore rispetto agli adulti i cui genitori vivevano insieme.

Le persone con genitori divorziati in buoni rapporti e che avevano continuato a parlarsi non erano più suscettibili di ammalarsi rispetto agli adulti appartenenti a famiglie unite. I figli di coppie divorziate che avevano smesso di parlarsi avevano 3,3 volte più probabilità di sviluppare raffreddori rispetto a quelli con genitori che erano rimasti insieme. I primi presentavano anche livelli più elevati di un indicatore di infiammazione e questo potrebbe spiegare perché erano più inclini ad ammalarsi. In totale, il 74% dei partecipanti allo studio ha sviluppato un’infezione da RV39.

Fonte: PNAS

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

07 luglio 2017
© Riproduzione riservata

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