Quotidiano on line
di informazione sanitaria
24 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Gravidanza: gli steroidi non influenzano la massa ossea del bambino

di Marilynn Larkin

L’esposizione del feto a dosi ripetute di glucocorticoidi non influenza negativamente la massa ossea tra i sei e gli otto anni di vita. Una buona notizia per chi fa uso di questa classe di farmaci, come le donne a rischio di parto pretermine. Questa evidenza emerge da uno studio condotto in Nuova Zelanda, coordinato da Christopher McKinlay, della University of Auckland

10 APR - (Reuters Health) – Nello studio Actords donne a rischio di parto pretermine sono state trattate in modo random o con una singola dose di betametasone o con placebo, per una settimana o più dopo un ciclo iniziale del farmaco. La somministrazione è stata ripetuta ogni settimana, se persisteva il rischio di parto pretermine. McKinlay e colleghi, successivamente, hanno eseguito indagini scheletriche complete mediante dual-energy radiograph absorptiometry sui figli tra i 6 e gli 8 anni di età di queste donne.
 
Complessivamente sono stati valutati 185 bambini: 91 nel gruppo che ha ropetuto il betametasone e 94 nel gruppo placebo. L’età gestazionale media al momento della nascita in entrambi i gruppi era di 31 settimane, con il 93% dei bambini nati pretermine. Le madri avevano ricevuto una mediana di due dosi di farmaco oltre alla terapia di glucocorticoidi prenatali prima della randomizzazione. Entrambi i gruppi di bambini hanno mostrato un contenuto minerale osseo simile in tutti i distretti corporei: 553 g in media nel gruppo betametasone ripetuto e 567 g nel gruppo placebo.
 
La superficie ossea era simile, con una mediana di 832 cm2 nel gruppo di ripetizione del betametasone e 822 cm2 nel gruppo placebo. Non sono state rilevate differenze tra i gruppi in relazione al contenuto minerale osseo vertebrale e alle proporzioni dei diversi segmenti corporei. L’incidenza di fratture è risultata simile, 13% nel gruppo esposto a ripetizione del betametasone e 11% nel gruppo placebo (p = 0.65).L’etnia e la preeclampsia materna non hanno alterato i risultati, e neppure l’esclusione in entrambi i gruppi di bambini affetti da condizioni quali la paralisi cerebrale che avrebbero potuto influenzare la massa ossea.

I commenti
“Questi e altri risultati emersi dallo studio Actords dovrebbero rassicurare i medici e le donne che desiderano utilizzare questo trattamento per sfruttarne i benefici – dice McKinlay –  La somministrazione di dosi ripetute di betametasone nei casi di rischio di parto pretermine non è associata ad un rischio aumentato di problemi relativi alla salute e allo sviluppo neurologico della prole“.“Questo studio dimostra che ripetere dosi di steroidi prenatali nelle gestanti che sono a rischio di parto pretermine impedirà l’insorgere di danno polmonare e la morbilità nella prole, senza provocare un aumento dell’osteoporosi. Bisogna continuare così“, aggiunge Shahrouz Ganjian, pediatra presso il Providence Saint John’s Health Center a Santa Monica.

Fonte: Pediatrics 2017
 
Marilynn Larkin

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

10 aprile 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy