Tumori della pelle. 2 marinai su 10 con cheratosi attiniche. Prevenzione fondamentale per le categorie a rischio
Questi i dati dello screening dermatologico condotto su oltre 900 marinai della Marina nel corso della campagna “L’amore per il mare è nella nostra pelle” promossa da Sidapa e da SideMaST in partnership con la Marina Militare e con il sostegno incondizionato di Leo Pharma. Coinvolto il personale di sette città in cinque Regioni con incontri informativo-educativi e screening gratuiti
21 SET - Vivere o lavorare sotto al sole aumenta il rischio di sviluppare tumori della pelle, melanoma e non. E lo sa bene chi va per mare. Circa 1 marinaio su 4 ha segni evidenti di cheratosi attinica, malattia della pelle in situ che può evolvere in forme tumorali maligne e invasive come il carcinoma squamocellulare. È il secondo tumore della pelle per diffusione ed è in costante aumento soprattutto tra le categorie che per motivi professionali o per hobby si espongono al sole. Come i marinai appunto. Ma prevenirla e curarla è possibile.
Questi i risultati della campagna nazionale di prevenzione “L’amore per il mare è nella nostra pelle” promossa dalla Società italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale (Sidapa) e dalla Società italiana di dermatologia (SideMaST) insieme alla Marina Militare e con il sostegno incondizionato di Leo Pharma, azienda multinazionale leader in Dermatologia e presentati questa mattina a Roma in conferenza stampa alla presenza del Sottosegretario di Stato del Ministero della Difesa
Domenico Rossi e di
Antonio Federici, Dirigente Medico della Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.
La campagna ha consentito di effettuare tra il personale della Marina Militare, in cinque regioni Italiane, un’opera di sensibilizzazione sulle malattie e arrivare alla diagnosi di casi di lesioni da cheratosi attiniche e di altri tumori della pelle. Sono stati messi sotto la lente, da gennaio a giugno 2016, con un’attività di screening dermatologico, 921 tra donne e uomini della Marina Militare. Gli uomini e le donne di mare si sono sottoposti a visita dermatologica gratuita dopo essere stati informati sulle principali patologie cutanee attraverso incontri educazionali ospitati nelle sedi della Marina Militare: a Taranto all’Ospedale Militare, a Bari presso la Capitaneria di Porto, a Brindisi nella Caserma Carlotto, a Napoli nella Base Navale, a La Spezia, presso il Comprensorio Bruno Falcomatà e a Roma, nella Caserma Grazioli Lante per concludersi ad Augusta presso il Comprensorio Terravecchia Marisicilia.
“L’Ispettorato di sanità della Marina Militare ha accolto con favore il progetto delle società scientifiche – ha detto
Enrico Mascia, Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare – la mission della Sanità di Marina è la tutela della salute del personale, quindi fare informazione e prevenzione, per questo abbiamo voluto realizzare un focus su lesioni meno note del melanoma ma non meno insidiose. E abbiamo raggiunto risultati rimarchevoli. In qualità di chirurgo faccio frequenti incursioni nella dermatologia e mi imbatto nelle malattie della pelle. La cheratortosi attinica in particolare è spesso misconosciuta e sottovalutata e in questi casi la prevenzione è importantissima. Con questo progetto grazie ad azioni di screening abbiamo raggiunto l’obiettivo. È fondamentale avere un rapporto corretto con il sole”.
Cosa è emerso? In particolare nel personale di Marina coinvolto nello screening sono stati riscontrati fino a 5 focolai di cheratosi attinica nel 21,7% dei casi mentre nell’1,8% il numero delle lesioni attiniche ha superato la soglia delle 5 unità. Gli individui più a rischio sono risultati quelli con fototipo chiaro, tendenza alle ustioni solari, che non si abbronzano o si abbronzano poco. Le lesioni attiniche più gravi e avanzate sono state riscontrate nei soggetti più anziani che svolgevano da molti anni l’attività professionale che li espone ai raggi ultravioletti. Notevole anche la prevalenza dei segni di invecchiamento cutaneo (macchie, cheratosi seborroica, rughe profonde ed elastosi) rilevati in oltre il 40% del campione.
“In generale sono stati diagnosticati alcuni casi di tumore della pelle – ha spiegato
Ketty Peris, Professore Ordinario di Dermatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – ma l’aspetto sicuramente nuovo e importante che è emerso da questa campagna è che la percentuale di cheratosi attiniche nella popolazione della Marina Militare è il 23,5%. Questo dato è molto superiore rispetto a quello che conoscevamo fino a poco tempo fa, ed è in linea con quanto recentemente riscontrato in alcuni studi sulla popolazione italiana. Tutto ciò significa che occorre ancora molto lavoro d’informazione, prevenzione e cura sulla cheratosi attinica, che di fatto è una lesione tutt’ora molto sottovalutata e sotto-diagnosticata”.
Nonostante in questi ultimi anni siano state svolte numerose campagne informative per aumentare la consapevolezza delle persone sulla pericolosità del melanoma e sui corretti approcci per prevenirlo e diagnosticarlo, molto resta ancora da fare. La campagna ha preso le mosse dal progetto pilota realizzato in Puglia da SIDAPA esteso poi dalla con la SIDeMaST a livello nazionale con l’obiettivo di avere dei dati rilevanti sull’incidenza dei tumori della pelle in una categoria particolarmente a rischio.
“La correlazione tra esposizione ai raggi ultravioletti e insorgenza di tumori della pelle è nota – ha sostenuto
Caterina Foti, Presidente Sidapa – per questo abbiamo deciso di farci promotori di una campagna che mettesse in risalto l’importanza di proteggere la pelle e di fare prevenzione attraverso la sensibilizzazione delle categorie a rischio. È necessario, infatti, attuare screening per individuare le lesioni che possono trasformarsi in forme maligne e il cui sviluppo è favorito proprio nei soggetti a rischio. Per questa ragione la scelta di fare prevenzione è caduta su una categoria professionale come quella del personale della Marina, che per la peculiare attività lavorativa all’aria aperta è particolarmente esposta alle radiazioni solari”.
“Nel caso di tumori melanoma e non, come la cheratosi attinica, la conoscenza è pressoché nulla e la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce è ancora molto scarsa – ha affermato
Paolo Cionini, General Manager di Leo Pharma Italia – per questo in Leo Pharma siamo fieri di aver sostenuto la campagna L’amore per il mare è nella nostra pelle, che in questi mesi, grazie all’alta competenza delle società scientifiche promotrici, Sidapa prima, e SideMaST poi, e al coinvolgimento e disponibilità della Marina Militare, ha sicuramente contribuito a divulgare il tema della prevenzione e la conoscenza dei tumori della pelle e dei danni causati dall’esposizione solare incongrua e reiterata”.
21 settembre 2016
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