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Usa. Paraplegico di nuovo in piedi con elettrostimolazione continua


L’applicazione di corrente continua al midollo spinale ha riattivato la comunicazione tra i neuroni degli arti e il sistema nervoso centrale. Dopo sette mesi dall’inizio del trattamento, il paziente (vedi video all'interno) è in grado di reggersi in piedi e muovere i muscoli delle gambe. Tra i sostenitori della ricerca anche la Fondazione creata dal compianto Christopher Reeve, il "Superman" cinematografico rimasto paralizzatto a seguito di un incidente nel 1995 e morto nel 2004.

23 MAG - A quattro anni da un incidente che lo ha paralizzato dal petto in giù, Rob Summers, un venticinquenne dell’Oregon è in grado nuovamente di alzarsi in piedi e muovere i muscoli degli arti inferiori grazie a un’innovativa tecnica. La ricerca, condotta da ricercatori afferenti a diverse università americane e finanziata anche dalla Christopher & Dana Reeve Foundation (la Fondazione voluta dall'attore interprete di tanti film su Superman e da sua moglie Dana) , è stata pubblicata venerdì su the Lancet. La tecnica che ha reso possibile lo straordinario risultato è la stimolazione epidurale e prevede l’applicazione di corrente continua, a varie frequenze e intensità, in specifiche aree del midollo spinale. In questo caso tra le ultime due vertebre toraciche e la prima lombare, responsabili del controllo del movimento del bacino e delle gambe.
Una volta partito il segnale elettrico (che vuole emulare quello che dovrebbe arrivare dal cervello per iniziare a camminare) i ricercatori hanno osservato che il midollo spinale è in grado di sfruttare la propria rete nervosa per raccogliere gli input provenienti dalle gambe e restituire indicazioni ai muscoli. Una complessa rete di segnali elettrici che ha consentito a Rob di rimettersi in piedi dopo 5 anni, seppur con il supporto degli operatori.“Il midollo spinale è intelligente”, ha commentato Reggie Edgerton, della divisione di Life Sciences alla University of California di Los Angeles. “La rete neurale nella porzione lombosacrale è in grado di dare il via al sollevamento dell’intero corpo e consente di muovere passi relativamente coordinati senza alcun input da parte del cervello. Questo in parte è possibile grazie alle informazioni che tornano indietro dalle gambe direttamente al midollo spinale”. Queste informazioni sono essenziali per svolgere funzioni che sembrano naturalissime (ma che sono in realtà molto complesse) come mantenersi in equilibrio o cambiare l’ampiezza del passo in funzione della velocità. Informazioni che il midollo spinale è in grado di elaborare senza il contributo del cervello.
 
Cauto ottimismo - “È una conquista epocale. Apre la strada a un sacco di opportunità per migliorare la vita di queste persone. Ma abbiamo ancora molta strada da fare”, ha affermato Susan Harkema, docente di neurochirurgia all’University of Louisville e tra gli autori dello studio. Dello stesso avviso Edgerton. “Ovvio che questi risultati sono incoraggianti”, ha affermato. “Ma dobbiamo essere molto cauti. C’è molto lavoro da fare”.
È difficile infatti sapere se i risultati ottenuti su Rob saranno confermati su altri individui. Il venticinquenne prima dell’incidente era un atleta in una straordinaria forma fisica. In più, questo primo paziente, benché completamente paralizzato dal collo in giù, ha mantenuto un piccolo livello di sensibilità al di sotto del danno nervoso. La Food and Drug Administration ha per il momento autorizzato i ricercatori ad arruolare altri 5 pazienti, tuttavia, occorreranno mesi, se non anni, per ottenere ulteriori conferme.
In ogni caso, “l’annuncio di oggi dimostra chiaramente che l'idea può funzionare. È uno straordinario inizio”, ha affermato Susan Howley, Executive Vice President for Research della Christopher & Dana Reeve Foundation. “Dove arriveremo è soltanto una questione di tempo e denaro”.
“Questa procedura ha cambiato completamente la mia vita”, ha affermato Rob Summers. “Per uno che per quattro anni non è stato in grado di muovere un dito, di avere la libertà e la possibilità di alzarsi in piedi è stata la più stupefacente delle sensazioni. La capacità di tirar su le gambe e rimetterle nuovamente giù è stata incredibile, ma tutto il mio senso di benessere è cambiato. Il mio fisico e la tonicità dei miei muscoli sono migliorati a tal punto che molte persone non credono che io sia paralizzato. Credo - ha concluso - che la stimolazione epidurale potrà farmi alzare da questa sedia». 

23 maggio 2011
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