Depressione. Negli anziani efficaci paroxetina e vilazodone
di Lorraine L. Janeczko
I pazienti anziani con depressione grave traggono vantaggi da vilazodone e paroxetina, due farmaci antidepressivi, ma in maniera diversa. A dirlo uno studio pilota americano.
18 GIU -
(Reuters Health) - I dati, presentati il 16 maggio scorso in occasione dell’annuale meeting dell’American Psychiatric Association (APA) di Atlanta, in Georgia, evidenziano che i pazienti hanno mostrato miglioramenti rispetto alla depressione, alla qualità della vita e alla sfera cognitiva con entrambi i farmaci.
Tuttavia lo studio clinico randomizzato ha rilevato che il gruppo con vilazodone ha presentato un miglioramento più importante sulla depressione e sulla qualità di vita, mentre nel gruppo con paroxetina il miglioramento ha riguardato soprattutto la sfera cognitiva, come l’attenzione, e le funzioni esecutive.
“I risultati mi sorprendono molto dal momento che il confronto testa-a-testa dei due antidepressivi ha mostrato una efficacia simile sulla depressione che pure presenta una maggiore variabilità di espressione genica nel gruppo vilazodone rispetto al gruppo paroxetina”, ha detto
Helen Lavretsky della University of California di Los Angeles.
Lo studio
Gli autori hanno voluto verificare eventuali differenze di efficacia e tollerabilità rispetto a questi due farmaci nei soggetti anziani e depressi. Hanno preso in esame i marcatori dell’infiammazione e l’attività della telomerasi in entrambi i gruppi per individuare potenziali biomarcatori e le differenze di efficacia e sicurezza. I ricercatori hanno assegnato in modo casuale a 26 pazienti dementi con depressione maggiore vilazodone e a 30 pazienti di prendere paroxetina per 12 settimane. Le dosi giornaliere di paroxetina variavano da 10mg a 30mg al giorno, mentre la dose giornaliera efficace di vilazodone era di 40mg al giorno.
I risultati
Il team ha utilizzato la Hamilton Depression Rating Scale (HAMD) per misurare l’efficacia. I due gruppi di pazienti erano simili quanto a caratteristiche cliniche e demografiche. Il gruppo trattato con vilazodone ha mostrato un miglioramento maggiore sull’umore rispetto a paroxetina (-2,25 vs. -1,31 su HAMD) ed è migliorata anche la qualità di vita, secondo il 36-Item Short Form health Survey (SF-36). Il gruppo ha anche evidenziato una significativa inibizione dell’espressione genica pro-infiammatoria e l’attivazione immunologica che, dicono gli studiosi, possono contribuire alla patofisiologia della depressione. I pazienti con paroxetina hanno invece mostrato significativi miglioramenti delle funzioni cognitive.
Nel gruppo paroxetina sono stati segnalati effetti collaterali lievi in 17 pazienti, 16 nel gruppo vilazodone. Tra i due gruppi sono state identificate significative differenze quanto a fattori di rischio per il Parkinson, cardiovascolari e resilienza. “Questo è uno dei pochi studi che prende in esame i cambiamenti epigenetici che accompagnano la risposta antidepressiva e che mostra differenze tra i due farmaci. – ha sottolineato Lavretsky – Esso mostra un importante meccanismo d’azione di vilazodone come anti-infiammatorio, che è legato al miglioramento della depressione”.
Fonte: APA Congress 2016
Lorraine L. Janeczko
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
18 giugno 2016
© Riproduzione riservata
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