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Diabete. Più confort e affidabilità da nuovo sensore per il monitoraggio della glicemia


Sono queste le caratteristiche del nuovo sensore di Medtronic presentato questa mattina, a Roma, presso il Senato. Il sensore svolge una funzione di monitoraggio continuo della glicemia nel diabete, comiugando l’azione del microinfusore di insulina con il controllo continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo. Il successo nell’individuazione di ipoglicemie severe è risultato del 98%.

17 MAG - L’innovazione tecnologica applicata all’ambito diabetologico sta conducendo verso il traguardo di poter gestire la patologia nel modo più semplice e fisiologico possibile, migliorando la qualità di vita del paziente. La disponibilità sul mercato di sistemi integrati che coniugano l’azione di un microinfusore di insulina con il monitoraggio continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo fanno vedere sempre più vicina la meta della creazione di una sorta di “pancreas artificiale”. 
Questo il tema trattato stamani nel corso della Tavola Rotonda  “La Tecnologia per il Diabete. Stato dell’Arte e prospettive future per un approccio tecnologicamente all’avanguardia verso il pancreas artificiale”, organizzata a Roma da il Sole 24 ore Sanità in collaborazione con Medtronic, che ha presentato alla stampa l’innovativo sensore, da oggi disponibile anche in Italia, per il monitoraggio continuo della glicemia nel diabete. Utilizzato anche nei sistemi integrati per pazienti diabetici insulino-dipendenti, il nuovo sensore coniuga l’azione del microinfusore di insulina con il controllo continuo dei livelli di glucosio nel sangue a livello sottocutaneo. E offre, rispetto alla versione precedente, maggior comfort e affidabilità nel controllo glicemico, con un successo nell’individuazione di ipoglicemie severe del 98%.
“Con questa nuova tecnologia si garantisce una maggiore precisione e affidabilità nel controllo della glicemia nell’arco delle 24 ore - ha dichiarato Giorgio Grassi, coordinatore del Gruppo di Studio Tecnologia & Diabete Sid-Amd diabetologia presso l’Ospedale Le Molinette di Torino -. Grazie, poi, alle tecniche di miniaturizzazione, le dimensioni del nuovo sensore sono notevolmente ridotte (- 69% di volume e - 38% di lunghezza rispetto alla precedente versione), permettendo al paziente un comfort di gran lunga superiore quando indossa il dispositivo, che può essere applicato nel tessuto sottocutaneo dell’addome o dei glutei e utilizzato per 6 giorni consecutivi”.

La facilità di utilizzo è stata confermata in un recente studio dall’86% dei pazienti coinvolti, l’85% dei quali ha, inoltre, riferito che l’inserimento dell’ago è immediato e quasi non percepibile. “Si tratta di un ulteriore importante passo avanti sulla strada del pancreas artificiale – ha detto Roberto Trevisan, Primario di Diabetologia presso gli Ospedali Riuniti  di Bergamo –. Con il nuovo sensore i pazienti miglioreranno la propria capacità di gestione delle ipoglicemie, una delle complicanze più frequenti e allarmanti del diabete di tipo 1. Se non trattate, infatti, possono portare alla perdita di coscienza, con conseguenze a volte molto gravi. Purtroppo in 1 caso su 3 le ipoglicemie si presentano durante in sonno e il paziente, qualora non si renda conto di ciò che sta accadendo, non può intervenire per impedire che la crisi si aggravi. Per questo motivo il monitoraggio continuo della glicemia diventa di fondamentale importanza nella gestione della patologia.”

Infine, proprio il più facile raggiungimento dei livelli corretti di emoglobina glicata, derivante dall’uso di questo sensore, promette, secondo il parere degli esperti, una diminuzione del 40% del rischio di sviluppare complicanze.
 

17 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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