Alcolismo. Disponibile anche in Italia farmaco contro la dipendenza
L’Acamprosato, farmaco prodotto dalla Merck Serono, è un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza per i pazienti alcoldipendenti. Già distribuito in 40 Paesi, e oggi inserito in Italia tra i farmaci di classe A, ha dimostrato di poter ridurre il desiderio di bere e l'incidenza delle ricadute. Il farmaco, sottolinea l'impresa produttrice, va sempre associato a supporto psicoterapeutico.
16 MAG - Dallo scorso 13 maggio anche i 69 mila pazienti alcoldipendenti italiani che afferiscono ai 459 Servizi di Algologia dislocati sul territorio nazionale, potranno contare sull’Acamprosanto. Il farmaco prodotto dalla Merck Serono, è stato presentato questa mattina nel corso di un incontro presso l’hotel Hassler di Roma. Inserito in classe A, sarà totalmente a carico del Ssn. Già distribuito in 40 Paesi con un uso clinico consolidato da più di 20 anni, l’Acamprosato è un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. Riducendo il craving – ossia il desiderio incoercibile di bere – il farmaco diminuisce l’incidenza, la severità e la frequenza delle ricadute.
La sua somministrazione deve essere sempre associata a un supporto psicosociale o psicoterapeutico; non procura dipendenza, non modifica lo stato psichico di chi l’assume, e può essere affiancato senza rischi ai farmaci comunemente utilizzati dai pazienti alcolisti.
L’efficacia del trattamento è stata valutata e quantificata in numerosi studi clinici. Di particolare rilevanza uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in cui 272 pazienti sono stati sottoposti a terapia con acamprosato per 48 settimane, e seguiti successivamente per altre 48 settimane nel corso delle quali non hanno assunto il farmaco. In questo studio, l’astinenza continua durante le 48 settimane di trattamento è stata pari a 131 giorni nel gruppo trattato con il farmaco, mentre è stata di soli 45 giorni nel gruppo trattato con placebo, con il 44,8% di pazienti che non aveva mai avuto recidive nel gruppo trattato con Acamprosato, rispetto al 25,3% del gruppo trattato con placebo. Alla fine del periodo di follow-up senza trattamento, il 39,9% dei pazienti del gruppo trattato con Acamprosato che avevano completato lo studio non ha fatto registrare alcuna recidiva, contro il 17,3% del corrispondente gruppo trattato con placebo.
Acamprosato si propone dunque come valido strumento complementare alla psicoterapia, anche in un Paese come il nostro dove la prevalenza dei consumatori a rischio è di oltre 8 milioni e mezzo di persone, di cui oltre 500 mila minorenni.
16 maggio 2011
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