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Taglio Aifa al prezzo dei generici. Federfarma chiede di prorogare l’entrata in vigore


Posticipare l’entrata in vigore dei nuovi prezzi di riferimento dei medicinali a brevetto scaduto dal 15 aprile al 1° maggio. È quanto chiede Federfarma affinché le stesse aziende produttrici abbiano il tempo necessario di calibrare i prezzi dei propri prodotti in base ai nuovi prezzi di riferimento e le farmacie di aggiornare con i nuovi prezzi i propri programmi gestionali.

14 APR - Il limitato tempo a disposizione (4 giornate lavorative) tra la data di pubblicazione (venerdì 8 aprile) sul sito internet dell’Aifa dell’elenco dei nuovi prezzi di riferimento per i farmaci generici e la data di entrata in vigore degli stessi (venerdì 15 aprile) non è sufficiente per permettere alle aziende che decideranno di ridurre i prezzi di pubblicarli tempestivamente in Gazzetta Ufficiale.
A lanciare l’allarme è Federfarma, che chiede all’Aifa di prorogare al 1° maggio l’entrata in vigore dei nuovi prezzi. Altrimenti, si “rischia di costringere i cittadini a pagare differenze anche consistenti (anche diverse decine di euro) tra il nuovo prezzo di rimborso stabilito dall’Aifa e il vecchio prezzo al pubblico del farmaco”.
Quello dei tempi di entrata in vigore dei prezzi, tuttavia, è soltanto uno dei tanti aspetti della manovra dell’Aifa che preoccupano i titolari di farmacia. “Le riduzioni dei prezzi dei medicinali Ssn, ormai sempre più frequenti, costituiscono un danno economico rilevante per le farmacie, in quanto, oltre a determinare a regime un taglio dei margini, purtroppo calcolati ancora in misura percentuale sul prezzo dei farmaci, comportano anche una istantanea e consistente perdita dovuta alla riduzione del valore delle scorte presenti in magazzino. Poiché i medicinali a brevetto scaduto costituiscono ormai più della metà dell’attività svolta dalle farmacie in regime di Ssn, è evidente che il danno, nel caso in questione, è particolarmente cospicuo”.
Per rendere l’intervento sostenibile per i farmacisti, Federfarma chiede all’Aifa di intervenire, per quanto di competenza, a favore della remunerazione della farmacia (prevista dall’articolo 11, comma 6 bis, della manovra di luglio) allo scopo di “individuare un sistema di remunerazione non più direttamente correlato al prezzo, ma basato su una quota fissa e su una ridotta quota percentuale. Appare, inoltre, altrettanto necessario – aggiunge Federfarma - sensibilizzare le Regioni affinché sfruttino i risparmi derivanti dal taglio del prezzo dei farmaci generici per consentire la razionale distribuzione tramite le farmacie dei medicinali recentemente trasferiti dall’Aifa dalla fascia H alla fascia A-PHT. Solo in tal modo i continui tagli apportati alla spesa farmaceutica convenzionata potrebbero in qualche modo diventare sostenibili per le farmacie, favorendo al contempo il contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera”.
 

14 aprile 2011
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