Oppioidi: l’Italia resta a macchia di leopardo
A un anno dall’approvazione della legge 38 sulla terapia del dolore, le prescrizioni di analgesici oppioidi sono in aumento. Ma le differenze tra le Regioni restano abissali.
30 MAR -
Ottantanove centesimi di euro in Friuli Venezia Giulia, 35 in Calabria. È quanto nel 2010 si è speso per ogni cittadino delle due Regioni in farmaci analgesici oppioidi. Un gap che mette in luce in maniera lampante il permanere di forti differenze nel comportamento prescrittivo dei medici italiani a un anno dalla promulgazione della Legge 38 del 15 marzo 2010, che ha segnato un nuovo corso nell’approccio alla Terapia del Dolore e alle Cure Palliative.
A fotografare come la legge 38 abbia inciso sul mercato degli analgesici oppioidi è il trimestrale di informazione di Mundipharma (mundipharmaNews).
Nel 2010 le prescrizioni di oppiodi hanno registrato un +18,1 per cento in valore su scala nazionale rispetto all’anno precedente, passando da 0,50 € pro-capite del 2009 allo 0,59 € del 2010. Oltre il 21 per cento invece l’incremento in termini di unità vendute.
Nel corso dell’anno, è il Molise ad aver registrato la crescita più cospicua facendo un balzo del +43 per cento (per un consumo pro-capite di 0,61 €). Notevole anche la crescita di Puglia, Lazio, Abruzzo e Calabria (tutte sopra il 20 per cento). Un incremento che però non è stato sufficiente per la Regione alla punta dello Stivale a scrollarsi di dosso il posto di fanalino di coda nei consumi di questa classe di farmaci. Nel 2010 sono stati spesi per ogni cittadino calabrese 0,35€, poco meno di Campania e Basilicata (entrambe con 0,36 €).
L’indagine ha inoltre preso in considerazione le prescrizioni disaggregate per formulazione rilevando che l’incremento è stato più forte per le formulazioni orali che per quelle transdermiche (+28,8% per le prime, +12% per le seconde in termini di valore; +26,7% per le prime e +17,4% per le seconde in termini di unità vendute).
30 marzo 2011
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