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Dall’Ue una conferma e una smentita per bevacizumab


La Commissione Europea ha confermato l’impiego dell’angiogenetico di Roche in associazione con il chemioterapico paclitaxel per il trattamento del cancro al seno metastatico. Rimossa invece l’indicazione per l’uso con docetaxel.

07 MAR - La Commissione Europea ha confermato l'utilizzo di bevacizumab in combinazione con paclitaxel come trattamento per le donne affette da tumore della mammella metastatico. La decisione ha fatto seguito alle recenti raccomandazioni del Comitato europeo per i medicinali per uso umano (CHMP), secondo cui bevacizumab (l’antiangiogenetico di punta di Roche) in combinazione con paclitaxel (che rappresenta la chemioterapia d'elezione in Europa) ha dimostrato in modo convincente di aiutare le donne affette da tumore della mammella metastatico a vivere più a lungo senza che la malattia peggiori rappresentando, quindi, un'importante opzione di trattamento.“Siamo lieti che la Commissione Europea continui a supportare l'uso di bevacizumab in combinazione con paclitaxel”, ha affermato Hal Barron, Chief Medical Officer e Head, Global Product Development di Roche. “Questa è una notizia importante per le migliaia di donne affette da un tumore della mammella HER-2 negativo avanzato che vivono nell'Unione Europea”
La Commissione ha inoltre deciso di accettare la raccomandazione del CHMP di rimuovere dall’indicazione di bevacizumab la possibilità di utilizzarlo in combinazione con docetaxel come trattamento di prima linea del cancro mammario metastatico.L’aggiornamento dell’indicazione di bevacizumab entrerà in vigore immediatamente. Queste modifiche riguardano solo l’impiego di bevacizumab per il tumore della mammella metastatico, non influiscono sugli altri utilizzi approvati per il trattamento di diverse forme di tumore in Europa.
Con l’iniziale approvazione negli USA per il carcinoma del colon-retto in stadio avanzato nel 2004, bevacizumab è la prima terapia antiangiogenica resa ampiamente disponibile per il trattamento dei pazienti affetti da un tumore in stadio avanzato. 

07 marzo 2011
© Riproduzione riservata

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