Medicinali e caldo. I consigli dei farmacisti per conservarli bene ed evitare problemi
Prima regola: non esporli alla luce diretta del sole. Non lasciarli vicino ad elettrodomestici che producono calore come il frigorifero e il forno, ma neanche in ambienti troppo umidi come il bagno. In aereo, conservarli nel bagaglio in mano. Quando si viaggi in auto, procurasi dei contenitori termici. I farmaci iniettabili tra quelli più a rischio di alterazione.
10 LUG - Conservare correttamente i farmaci è più difficile d’estate perché una delle prime regole è quella di non esporli alla luce diretta del sole. Considerato, inoltre, che tutti i farmaci non dovrebbero subire temperature superiori ai 30° e le giornate torride di questi giorni pare che siano solo un assaggio di quella che si prevede essere un’estate particolarmente calda, si deve porre l’attenzione non solo sui farmaci che portiamo in vacanza, ma anche su quelli che si trovano a casa sul tavolo della nostra cucina e che assumiamo abitualmente.
“Chiedere come si mantengano i medicinali e per quanto tempo siano utilizzabili, se correttamente conservati una volta aperta la confezione, è una delle domande fondamentali da rivolgere al farmacista”,
spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, che in occasione della stagione estiva ha stilato un vero e proprio vademecum per evitare problemi. Tra le categorie più a rischio di alterazione, spiega Bacchini, ci sono i farmaci iniettabili, quindi liquidi, “come l’insulina, che lasciati al sole possono vedere sensibilmente ridotta la propria efficacia con evidenti gravi danni per la salute del paziente”.
Ecco i consigli dei farmacisti:
I farmaci non vanno mai lasciati alla luce diretta del sole e per questo devono sempre rimanere nella loro scatola, ma nemmeno lasciati a lungo in auto in una giornata calda e meno che mai nel bagagliaio preferendo comunque l’abitacolo, perché la lamiera funge da amplificatore del calore e può quindi alterare, anche in breve tempo, il principio attivo.
Un altro luogo in cui non si devono lasciare è vicino ad elettrodomestici che producono calore come il frigorifero e il forno, ma neanche in ambienti troppo umidi come il bagno, dove invece molto spesso si trova la cassetta dei medicinali.
Una volta aperta la confezione e iniziato un blister facciamo attenzione a non rompere per sbaglio la protezione in alluminio di un’altra compressa perché se penetrano nell’alloggiamento aria e umidità possono causarne la degradazione, cioè la formazione si sostanze tossiche nocive alla salute.
Particolare attenzione deve essere posta nell’utilizzo di colliri e antibiotici che si ottengono da principi attivi liofilizzati perché la loro durata è molto ridotta nel tempo, in genere una quindicina di giorni, e devono sempre essere riposti in frigo. Un altro fattore da tenere bene in considerazione è la scadenza naturale del prodotto, oltre la quale il farmaco perde progressivamente efficacia, a partire dal 10% fin dai primi tempi, e può subire inoltre degradazione.
Quando si parte per una vacanza si devono inoltre tenere presenti alcune regole base a cominciare dal trasporto dei medicinali che in aereo deve sempre essere nel bagaglio a mano perché non si può sapere se e per quanto tempo le valigie saranno stoccate sotto il sole. È buona abitudine tenere sempre con sé le ricette originali o una fotocopia che documenti la terapia in atto. Se invece si viaggia in automobile allora sarà meglio procurasi dei contenitori termici che garantiscano una temperatura ideale per tutta la durata del tragitto.
Infine una raccomandazione a tutti i pazienti che si concedono soggiorno lontano da casa: non interrompete mai la terapia e non alteratela a piacimento perché è un comportamento molto pericoloso per la salute, anche se si tratta di pochi giorni. Consiglio inoltre di portare una quantità di farmaci leggermente più alta rispetto ai giorni di vacanza per godere di un margine di sicurezza, di riporli in frigo quando si soggiorna in albergo e di fare particolare attenzione alle permanenze in campeggio.
10 luglio 2015
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