Disturbo borderline personalità. A Brescia dall'8 al 10 maggio congresso per pazienti e famiglie
L'evento è organizzato dall'Irccs Fatebenefratelli. Questo disturbo coinvolge dall’1 al 3% degli adolescenti della popolazione normale e circa il 4% dei giovani adulti. Numerosi studi internazionali hanno confutato la tesi dell'immodificabilità di questo disturbo sottolineando la necessità di trattamenti tempestivi e specifici, che spesso, purtroppo, non sono erogati in Italia.
04 MAG - Lei non è lunatica e lui non è irascibile. Quel ragazzo, poi, non è indisciplinato. Coinvolge, secondo le stime, dall’1 al 3% degli adolescenti della popolazione normale e circa il 4% dei giovani adulti. Si chiama disturbo borderline di personalità; una patologia sfuggente, difficile da inquadrare per chi ti sta vicino. Maggio è il mese della cultura borderline ed è per questo che l’Irccs Fatebenefratelli organizza a Brescia dall’8 al 10 maggio due eventi importanti in collaborazione con la più importante associazione che si occupa di questo problema e con la partecipazione dei maggiori esperti mondiali.
"Il disturbo borderline di personalità è un disturbo psichiatrico caratterizzato da repentini cambiamenti di umore, instabilità dei comportamenti e delle relazioni con gli altri, marcata impulsività e difficoltà ad organizzare in modo coerente i propri pensieri e comportamenti auto lesivi - spiega
Roberta Rossi, psicologa e psicoterapeuta dell’Irccs -. Questi elementi si rinforzano reciprocamente, generando una notevole sofferenza sia nel paziente che nei suoi familiari, spesso disperati per il protrarsi di una situazione che sovente non comprendono. L’esordio della malattia avviene in adolescenza o nella prima età adulta e può avere un impatto dirompente sulla vita delle persone che ne sono affette, cui si aggiungono importanti implicazioni sociali ed economiche".
Il disturbo borderline di personalità rappresenta effettivamente un importante problema di salute pubblica per l'alta prevalenza nella popolazione generale come nella popolazione clinica. Spesso, è associato ad altre patologie psichiatriche che peggiorano la prognosi. Numerosi studi internazionali hanno confutato tuttavia la tesi dell'immodificabilità di questo disturbo sottolineando la necessità di trattamenti tempestivi e specifici, che troppo spesso, purtroppo, non sono erogati in Italia. "Questo implica dei costi sociali ed umani aggiuntivi, nel senso che un disturbo di questo tipo si riverbera sulle famiglie in modo talvolta devastante - sottolinea
Fra Marco Fabello, direttore generale dell’Irccs che da alcuni anni è impegnato sia nell’assistenza che nella ricerca -. Gli eventi che stiamo preparando hanno per noi una grande rilevanza non solo scientifica, proprio perché sono pensati in funzione del coinvolgimento dei familiari dei pazienti con questo disturbo, secondo un approccio caro al nostro Istituto e alla tradizione dei Fatebenefratelli".
L’impegno sul “borderline” all’Irccs è scattato in seguito alle sempre più frequenti richieste di ricovero presso le strutture dell’Istituto che riguardano questa tipologia di pazienti per i quali, come è ampiamente riportato dalla letteratura scientifica, vi è la necessità di trattamenti specifici. Uno dei progetti che recentemente è stato finanziato dal Ministero della Salute, nell’ambito di un bando per giovani ricercatori, ha come scopo quello di sperimentare un trattamento di psicoterapia altamente specialistico ed intensivo e di valutarne gli effetti sia da un punto di vista clinico, che neurobiologico, una frontiera esplorata, quest’ultima, solo nel recente periodo e che valuta l’impatto che la psicoterapia ha sul funzionamento cerebrale.
All’inizio di maggio, in occasione della giornata bresciana sul disturbo borderline di personalità, l’Irccs ospiterà il primo congresso dell’associazione NEA-BPD Italia, branca italiana della National Education Alliance Personality Disorder (NEA BPD) (www.borderlinepersonalitydisorder.com), che è un’associazione di professionisti, familiari e pazienti volta alla promozione e alla informazione sul disturbo borderline di personalità. Lo scopo del congresso scientifico che si terrà l’8 maggio all’Irccs bresciano sarà di fornire "una panoramica sulle problematiche legate al disturbo, con particolare attenzione alla centralità di un approccio terapeutico che vede come essenziale il coinvolgimento dei familiari", spiega Rossi. La lettura magistrale sarà tenuta da
Perry Hoffman, fondatrice e presidente di NEA-BPD.
Nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 Maggio, sempre a Brescia, si svolgerà invece il primo Training Italiano Family Connection condotto da Perry Hoffman e da
Maria Elena Ridolfi, presidente di NEA-BPD Italia. Family Connections è un programma che fornisce formazione e supporto a familiari che sono in relazione con persone che hanno un disturbo borderline di personalità. Family connections fornisce informazioni aggiornate sul funzionamento dei pazienti con DBP e delle famiglie, formazione sulle strategie individuali di padroneggiamento basate sulla terapia dialettico comportamentale e abilità familiari e supporto per la creazione di gruppi all’interno di una rete di familiari. Questo programma è coordinato a livello internazionale dal National Education Alliance for Borderline Personality Disorder (NEA-BPD) e di basa su una ricerca finanziata dall’Istituto Nazionale di Salute Mentale (NIMH) degli Stati Uniti.
04 maggio 2015
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