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Curare il diabete col telecomando

di Maria Rita Montebelli

Creato in laboratorio un prototipo di sulfonilurea, attivabile con la luce a LED blu. Come con un telecomando, la luce consentirà in futuro di ‘attivare’ i farmaci anti-diabete on demand, evitando pericolose ‘code’ del loro effetto, che possono tradursi clinicamente in crisi ipoglicemiche e limitandone l’azione al solo pancreas. E’ il nuovo filone della fotofarmacologia

14 OTT - Uno studio appena pubblicato su Nature Communications apre la strada ad un nuovo modo di trattare il diabete, anche con vecchi farmaci, consentendo di controllarne l’effetto con una sorta di telecomando a LED blu. L’idea consiste nel modificare la conformazione delle molecole, rendendole ‘foto-sensibili’ e quindi foto-attivabili attraverso l’esposizione ad una luce a LED blu.

Un gruppo di ricercatori dell’Imperial College di Londra e della LMU di Monaco hanno modificato la conformazione delle sulfaniluree, rendendole appunto fotosensibili e facendo in modo che venissero attivate illuminando il lorotarget, ossia le cellule beta-pancreatiche, con una luce LED blu. In futuro, nella vita reale, spiegano i ricercatori, basterà indirizzare la luce blu sulla cute dell’addome per attivare questi farmaci, consentendo loro di svolgere la loro azione on demand a livello del pancreas. Sarà quindi sufficiente spegnere la luce per riportare le molecole alla conformazione ‘inattiva’.

Questo tipo di terapia, secondo gli autori della ricerca, consentirà un miglior controllo glicemico poiché la molecola può essere attivata per un breve periodo di tempo. Limitare l’azione del farmaco sul pancreas al periodo strettamente necessario, quello a cavallo del pasto, aiuterebbe ad evitare complicanze, quali le crisi ipoglicemiche. Limitare l’attivazione delle molecole a livello del pancreas, consentirebbe inoltre di risparmiare al paziente gli effetti indesiderati delle stesse sul cuore e sul cervello.

“Per il momento – afferma David Hodson, Dipartimento di Medicina dell’Imperial College di Londra  - abbiamo creato una molecola che svolge l’effetto desiderato su cellule di pancreas umano in laboratorio. C’è una lunga strada da fare prima che questo ‘prototipo’ approdi alla pratica clinica naturalmente. Ma questo rimane il nostro obiettivo finale.”
“Le sulfoniluree aiutano molti pazienti con diabete a controllare la loro malattia – afferma Richard Elliott di Diabetes UK - anche se come tutti i farmaci possono avere effetti indesiderati. La ricerca sui farmaci attivabili con la luce è ancora in uno stadio precoce, ma rappresenta comunque un’area molto affascinante di studio che, con l’aiuto di ulteriori ricerche, potrebbe portare a mettere a punto una versione più sicura e controllabile di questi importanti farmaci”.

I farmaci che si accendono con la luce e la fotofarmacologia potrebbero rivelarsi di enorme aiuto non solo nel diabete ma per tutte le patologie, consentendo di controllare a distanza, con la luce, specifici processi del corpo.
La ricerca è stata finanziata da Diabetes UK, European Foundation for the Study of Diabetes, European Research Council, Wellcome Trust e Medical Research Council.
 
Maria Rita Montebelli

14 ottobre 2014
© Riproduzione riservata

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