Malaria. Un anticorpo specifico blocca il parassita. Gli scienziati: “potenziale candidato per vaccino”
di Viola Rita
L'anticorpo anti PfSEA-1 è stato in grado di ridurre la replicazione del parassita Plasmodium falciparum. Questo parassita della malaria causa la morte di oltre 200 mila bambini ogni anno. In Tanzania, un gruppo di bambini che aveva naturalmente l'anticorpo è risultato immune dalla malattia. Secondo i ricercatori “tale anticorpo potrebbe essere candidato per un vaccino”. Ecco lo studio
27 MAG - Un gruppo di ricercatori del Rhode Island Hospital (Lifespan) hanno individuato una proteina, presente in alcuni bambini naturalmente immuni alla malaria, che nello studio si è rivelata in grado di evitare l’attecchimento del parassita
Plasmodium falciparum nei globuli rossi nel sangue e dunque la progressione della malattia. I ricercatori spiegano che tale proteina anticorpo potrebbe essere utile per lo sviluppo futuro di un potenziale vaccino contro la malattia. Lo studio, pubblicato su
Science, è intitolato
Antibodies to PfSEA-1 block parasite egress from RBCs and protect against malaria infection.
In base ai dati nello studio, ogni anno nell’Africa sub-sahariana e nel sud-est asiatico la malaria Plasmodium falciparum causa la morte di oltre 200 mila persone soltanto tra i bambini, cioè di un bambino ogni 15 secondi.
La ricerca pubblicata su Science “è iniziata nel 2002 quando i nostri colleghi dei National Institutes of Health , guidati da Patrick Duffy e Michal Fried, hanno arruolato una coorte bambini nati in Tanzania" ha dichiarato
Jonatan D. Curtis, direttore del Center for International Health Research presso il Rhode Island Hospital, e principale investigator dello studio. "Sei anni fa abbiamo iniziato a utilizzare questi campioni per identificare nuovi candidati per i vaccini e ora stiamo arrivando al punto . Mentre una parte di questa ricerca è stata condotta sui topi , gli attuali esperimenti reali per la scoperta di un vaccino sono stati eseguiti utilizzando campioni umani , così riteniamo che i risultati possano effettivamente essere trasferiti agli esseri umani”.
Gli scienziati hanno preso in considerazione un gruppo di 785 bambini nati in Tanzania: andando a misurare la presenza degli anticorpi anti PfSEA-1, mediante analisi di laboratorio, sorprendentemente per gli scienziati, tra i ragazzi che possedevano questi anticorpi non si era manifestato nessun caso di malaria. Nello studio si legge che tali anticorpi “riducono la replicazione del parassita arrestando la rottura dello schizonte, e la distruzione condizionale del PfSEA-1 risulta in un profondo difetto di replicazione del parassita”. Per generalizzare il risultato, inoltre, mediante l’accesso ai dati da loro stessi raccolti nel 1997 su 140 bambini in Kenia, i ricercatori hanno rilevato che i bambini “con anticorpi anti PfSEA-1 possedevano il 50 per cento in meno di probabilità di una parassite mia rispetto a quelli senza anticorpi, durante una stagione ad elevata trasmissione”.
In tutti e cinque gli esperimenti sui topi, “gli animali vaccinati presentavano più bassi livelli di parassiti della malaria e una sopravvivenza maggiore rispetto ai topi non vaccinati”, riferiscono gli autori dello studio.
"Dobbiamo ancora effettuare prove supplementari, in primo luogo in un altro modello animale, la nostra speranza è di iniziare molto presto trial di fase I sull’uomo. Spero che le prove sugli esseri umani molto presto", ha affermato il Dottor Kurtis. "I nostri risultati vanno a sostegno del PfSEA-1 come potenziale candidato per un vaccino, e siamo fiduciosi che con la partnership con i colleghi presso il National Institutes of Health e con altri ricercatori, che si occupano di vaccini per evitare che i parassiti entrino nei globuli rossi, possiamo studiare il parassita da tutte le angolazioni. Ciò potrebbe aiutare a sviluppare un vaccino veramente efficace per prevenire questa malattia infettiva che uccide milioni di bambini ogni anno”.
Viola Rita
27 maggio 2014
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